E’ a Torino che si registra il record della forbice più elevata per i costi delle case ad alta efficienza energetica e le altre: l’indagine di Immobiliare.it insights.
Alta efficienza energetica a Torino la si paga di più che nel resto d’Italia
Se volete comprare una casa ad alta efficienza energetica a Torino, preparatevi a un salasso. È quanto viene evidenziato dai dati raccolti da uno studio di Immobiliare.it insights, ufficio legato al famoso portale di ricerca di case: per una casa ad alta efficienza energetica, (quindi sostanzialmente in Classe A) a Torino si raggiungono cifre pari a 3.136 euro per metro quadro. Una casa in classi energetiche più basse può arrivare a costare fino al 70% in meno, raggiungendo quote pari a 1.853 euro per metro quadro. Il capoluogo piemontese è la città, tra i più grandi centri abitati in Italia, ad avere la disparità più elevata per classe energetica. Ed è l’unica del Nord, almeno tra le prime posizioni in classifica: il podio è completato da Bari (67% di differenza tra le due tipologie) e Palermo (59% di distacco), in quarta posizione troviamo Catania, con una differenza tra alta e bassa o assente efficienza energetica del 44%. Nella quinta casellina della classifica si trova Verona, con una forbice che si attesta al 31%. Seguono poi Bologna (20%) e Roma (19%), per poi arrivare nel campo delle differenze più lievi.
A Milano le differenze sono irrilevanti
La città che è quasi sempre in testa alle classifiche come la più cara d’Italia, Milano, in questo caso ha differenze decisamente irrilevanti, ma prezzi alle stelle in un caso e nell’altro. Con 5.668 euro a metro quadro per le case ad alta efficienza energetica e 5.360 euro per metro quadro per le case dalla classe F alle inferiori, la differenza è decisamente minima. Dopo il capoluogo lombardo, dove la forbice si attesta al 6%, troviamo Firenze e Napoli, dove la quota scende addirittura al 5%.
«È fisiologico che un immobile ad alta efficienza energetica venga valutato sul mercato a un prezzo superiore rispetto a una proprietà appartenente a classi energetiche meno performanti – dichiara Luke Brucato, Chief Strategy Officer di Immobiliare.it Insights – Chiaramente l’efficienza energetica racchiude altre caratteristiche come l’età dell’immobile e lo stato manutentivo; tuttavia, i nostri dati dimostrano che la differenza di prezzo non è sempre così netta come ci si potrebbe aspettare. Questo perché la classe energetica, pur essendo un elemento rilevante, rappresenta solo uno dei molteplici fattori che determinano il valore di un immobile. La posizione, ad esempio, continua a giocare un ruolo cruciale. In città come Milano o Firenze, una casa situata nel cuore del centro storico, anche se appartenente a una classe energetica bassa, può raggiungere quotazioni pari – se non superiori – a quelle di un’abitazione in classe elevata ma collocata in zone periferiche. Il mercato immobiliare, in definitiva, riflette un equilibrio complesso tra efficienza energetica, localizzazione, caratteristiche dell’immobile e domanda specifica per ciascuna area».