L’argine dell’Orco per proteggere Pratoregio

Al via la fase decisiva. Il sindaco Claudio Castello in sopralluogo al cantiere che ridisegnerà il paesaggio

L’argine dell’Orco per proteggere Pratoregio

I lavori di completamento della linea arginale del torrente Orco, a protezione della frazione di Pratoregio, stanno entrando in una fase decisiva. Nei giorni scorsi, il sindaco Claudio Castello ha effettuato un sopralluogo nel cantiere finanziato dal Ministero dell’Interno complessivamente per oltre un milione di euro.

L’argine dell’Orco per proteggere Pratoregio

Si tratta di un intervento complesso e articolato, che non si limita alla costruzione di nuove difese spondali, ma che integra aspetti di sicurezza idraulica, tutela ambientale e valorizzazione paesaggistica. L’area presenta l’effettiva esigenza di realizzare una nuova linea arginale a protezione del centro abitato la quale, tuttavia, dovrà prolungarsi maggiormente rispetto alla traccia planimetrica della nuova fascia fluviale di progetto, fino a raccordarsi alla quota del terreno naturale lungo la fascia B naturale.

Il rilevato in progetto ha inizio a monte nei pressi di Cascina Commenda, per poi svilupparsi lungo il margine lato-fiume dell’abitato fino ad intestarsi su via Orco in corrispondenza dell’intersezione con il rio Palazzolo, ove è prevista la realizzazione di una nuova chiavica per disconnettere idraulicamente l’immissione, impedendo la propagazione lungo l’asta del rio di possibili fenomeni di rigurgito potenzialmente in grado di provocare allagamenti a tergo del nuovo rilevato arginale. Più in dettaglio, l’opera di contenimento dei livelli assumerà diverse sezioni tipologiche lungo il tracciato, al fine di adattarsi al meglio alla condizione morfologica locale e all’urbanizzazione del territorio.

Il tratto iniziale

Il tratto iniziale, a monte di Pratoregio, si sta realizzando di fatto provvedendo all’innalzamento alla quota di sicurezza idraulica di un tratto di pista campestre esistente nel rispetto della sezione tipologica, lungo la traccia della fascia B naturale, per un’altezza variabile progressiva, di circa 0,10-0,70 metri. In prossimità dell’edificato il tracciato dell’argine divergerà dal sedime della pista, allineandosi alla stessa dalla parte della campagna. La sezione tipologica prevista per questo secondo tratto prevede la realizzazione di un classico rilevato in terra rinforzato con geogriglie, sino all’intersezione con via Orco, la cui continuità sarà garantita mediante la realizzazione di un’apposita rampa di scavalco dell’argine, di altezza massima 2,50 m.

Oltre via Orco e fino a via Appiano, al fine di limitare il più possibile l’impatto territoriale della nuova opera in termini di occupazione di terreni, il contenimento dei livelli idrici di piena sarà garantito mediante la realizzazione di un muro arginale in cemento armato, affiancato al piede lato fiume da un’apposita pista di ispezione e manutenzione dell’opera e accesso alle proprietà private prospicienti. Da via Appiano, la cui continuità sarà ovviamente garantita con una rampa analoga a quella prevista per via Orco, così come quella della pista d’accesso alla cava, e sino alla sezione terminale l’argine sarà nuovamente realizzato mediante rilevato in terra.

Il commento del sindaco Castello

«Questo progetto – ha commentato con soddisfazione il sindaco Claudio Castello – è un esempio concreto di come si possa coniugare sicurezza e sostenibilità. Non stiamo solo costruendo argini, ma stiamo restituendo al torrente Orco la sua vitalità naturale, creando un equilibrio tra uomo e ambiente. La protezione di Pratoregio è una priorità, ma lo è anche la visione ecologista che guida questi lavori: dare più spazio ai corsi d’acqua, ridurre il rischio e al tempo stesso valorizzare il paesaggio. È un investimento sul futuro della nostra comunità e sul territorio che vogliamo consegnare alle nuove generazioni». Il progetto si inserisce in un percorso più ampio di resilienza territoriale, che vede Chivasso protagonista come ente capofila nelle strategie di difesa idrogeologica e di valorizzazione ambientale. Le opere previste, insieme agli interventi già realizzati negli anni passati, contribuiranno a ridurre sensibilmente il rischio di esondazioni e a rafforzare la sicurezza dei cittadini, con un approccio innovativo che guarda al futuro.