Offlaga (BS)

La Torre campanaria è finalmente tornata al suo antico splendore

Ripulite le superfici in cotto e rimossa una pianta cresciuta nella facciata: la comunità celebra il restauro del simbolo storico del paese.

La Torre campanaria è finalmente tornata al suo antico splendore

La Torre campanaria di Cignano è finalmente tornata al suo antico splendore.

La Torre campanaria è tornata al suo antico splendore

La settecentesca torre campanaria di Cignano, che sorge accanto alla parrocchiale dedicata a sant’Andrea apostolo, simbolo identitario del paese e punto di riferimento per la comunità locale, è stata recentemente sottoposta ad un accurato intervento di maquillage, volto a restituirle il decoro che merita.
I lavori promossi dalla parrocchia, hanno riguardato principalmente la pulizia delle superfici in cotto dalle erbacce e dall’estirpazione di una pianta di saliche che era riuscita ad attecchire approfittando di una fessura della facciata della chiesa.

L’intervento

Le operazioni in quota sono state effettuate con un cestello, che in sicurezza ha permesso agli operai di effettuare la manutenzione.
Sulle operazioni di pulizia la popolazione ha espresso soddisfazione per l’ottimo risultato: «La torre campanaria è parte della nostra memoria collettiva – ha detto un parrocchiano – Questo intervento non è solo un restauro, ma un gesto di cura verso la nostra identità e il nostro paesaggio urbano».

Un simbolo storico del paese

Il manufatto quest’anno ha compiuto i suoi primi 263 anni. La data di costruzione si evince da un atto notarile di quell’anno. Che così recita: «22 marzo 1762 – livello del Nob. Annibale Pontoglio. Intendendo il Nob Sig. Annibale Pontoglio di provveder danaro per spendere nella fabbrica della torre di Cignano, col mezzo dell’infrascritta vendita e successiva livellaria investitura, quale le parti intendono abbia a considerarsi come se fatta fosse nell’inclita città di Venezia. Qui perciò presente esso Nob. Sig. Annibale ed agente per se etc a fine, ed effetto, che ne segua l’infrascritta livellaria investitura, e non altrimenti etc. ha dato, venduto, tradesto ed allienato e così a puro modo franco libero ed espedito allodio da e vende al sig. Arciprete di Cignano Matteo Faletti come commissario dell’eredità Vesconi e Capredoni. Una pezza di terra detta il Traversetto in Cignano di piò 2 et ½ per scudi 125 che fanno lire 875 per 4 anni all’annuo, livello di lire 12:5 (eredità Vesconi) e lire 18:7 (Commisaria Capredoni) per un totale di lire 30:12 al 3 ½ percento. Con la sigurtà del Molto Reverendo Giuseppe Capra q. Carlo». La nuova torre andava a sostituire quella più piccola e più bassa che esisteva a pochi metri di distanza fin dal 1500.

Una nuova vita

Ora dopo quest’opera di ripulitura, i tecnici hanno affermato che la torre può arrivare con qualche acciacco al terzo secolo di vita, ma per la sua salute sarebbero necessarie altre piccole manutenzioni alle murature e specialmente alle scale, originali dell’epoca, necessarie per salire fino al castello della cella campanaria.