Nella rubrica del turismo di questa settimana il suggerimento per la gita fuori porta è la città di Vigevano.
A Vigevano alla scoperta della sua celebre piazza
Non si può raccontare di Vigevano senza citare la sua celebre piazza, oggi un vero e proprio salotto. Ludovico il Moro volle edificarla per dare lustro alla città in quanto sede privilegiata del Ducato ed essere il “cortile d’onore” di ingresso all’imponente Castello visconteo-sforzesco; rappresenta il primo esempio di piazza rinascimentale ed è stata modello per le più celebri piazze d’Italia e d’Europa. I lavori iniziarono nel 1492 e durarono due anni: nell’ottobre del 1494 la nuova piazza accolse la visita del re di Francia Carlo VIII; tra gli architetti che operavano alla corte del Signore di Milano coinvolti nella realizzazione dell’opera, sicuro è l’intervento di Donato Bramante. All’epoca vi erano due archi trionfali che interrompevano i portici in corrispondenza delle attuali via del Popolo e via Silva; per accedere Castello veniva utilizzata una lunga rampa percorribile da cavalli e carri posizionata nel mezzo della piazza e in linea con l’ingresso attuale sotto la Torre. L’attuale forma architettonica venne disegnata e realizzata dal vescovo-architetto Juan Caramuel Lobkowitz che, nel 1680, chiuse il quarto lato con la facciata barocca della chiesa cattedrale, eliminando rampa e archi. La piazza è circondata da portici e arcate sorretti da 84 colonne con capitelli tutti di fogge differenti tra loro. Sopra ogni colonna c’è un medaglione che ritrae personaggi dell’epoca romana e rinascimentale con alcuni motti e proverbi. Tra gli estimatori della piazza, il maestro Arturo Toscanini che, seppure malato, chiese di essere portato a Vigevano per sedersi ai tavolini dei bar in quanto considerava piazza Ducale una sinfonia musicale, una composizione orchestrale su quattro lati, simile ai quattro movimenti delle sinfonie.
Oltre la piazza, il castello dove visse Ludovico il Moro
Dalla piazza si accede poi al castello che fu dimora di Ludovico il Moro e viene considerato uno dei complessi fortificati più grandi d’Europa: si presenta come un insieme di edifici che occupano una superficie di oltre 70 mila metri quadri, di cui 25mila di coperture, cui vanno aggiunti i 36mila metri quadri di cortile; potrebbe contenere due volte Buckingham Palace, tre volte la basilica di San Pietro e sei volte il Duomo di Milano. All’interno sono ospitati quattro musei: la Leonardiana che ricostruisce, lungo un percorso multimediale, il pensiero di Leonardo Da Vinci fino ad arrivare alla “pinacoteca impossibile”, in cui sono esposti tutti i 26 dipinti attualmente riconosciuti alla sua mano, riprodotti in scala reale con speciali tecniche ad alta risoluzione. Sempre in tema, alla periferia della città, il Mulino quattrocentesco di Mora Bassa è stato restaurato e trasformato in sede museale. Il luogo ospita la mostra permanente di 50 modelli di “macchine” ideate da Leonardo Da Vinci.
Rimanendo al castello, vi è il Museo Internazionale della Calzatura che celebra la scarpa attraverso la sua storia, i grandi designer che l’hanno interpretata nel tempo e le fogge che ha assunto nel mondo. Al tacco a spillo, simbolo di seduzione e fascino – la cui base in alluminio, che permise di spingerne l’altezza fino a 12 centimetri, fu ideata a Vigevano – è dedicata un’intera sezione; la star del Museo è la pianella di Beatrice d’Este, ritrovata nel Castello. La Pinacoteca Civica che espone in dieci ampie sale del Castello opere che coprono un arco temporale che va dal XV al XX secolo. Il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina che raccoglie un patrimonio di reperti archeologici di epoche diverse.
Una curiosità è poi la Strada coperta, dalle immediate vicinanze di Piazza Ducale, conduce attraverso piani rialzati all’antico fossato del Maschio del Castello e alla spazio della Cavallerizza. Si tratta di una delle più importanti opere di ingegneria militare medievale. La strada è stata realizzata nel 1347 da Luchino Visconti per permettere ai signori di Milano di entrare e uscire dal Castello in gran segreto ma anche come via di fuga in caso di pericolo. E’ lunga 167 metri e larga 7 ed è riuscita a rimanere intatta sino ai nostri giorni. Nel Novecento è stata poi usata dai militari per il trasporto di merci. E’ stata restaurata ed oltre a essere ancora percorribile, ospita anche mostre ed eventi.
Merita una visita il duomo, che come detto, con la sua costruzione modificò la geometria della piazza: varcando il portale si accede all’interno della cattedrale, strutturato a tre navate a croce latina, che conserva conserva notevoli opere d’arte. Adiacente vi è il Museo del Tesoro del Duomo.
Un altro simbolo di Vigevano, tanto da comparire nello stemma comunale, è di certo la torre del Bramante che svetta sulla Piazza Ducale si sviluppa su 7 piani; i primi 4 sono aperti al pubblico. Mediante una scala interna si può arrivare al terrazzino sporgente, chiuso da merli alla ghibellina, a un’altezza rispetto al cortile del castello di circa 31 metri: da qui si gode una magnifica vista sulla Piazza sottostante, sul centro storico, sulle chiese cittadine e lo sguardo può spaziare fino al Ticino e oltre. Gli altri 3 piani portano alla cella campanaria e sopra, il cupolino, costituito da una parte ottagonale di epoca rinascimentale terminante con una cuspide di gusto barocco di fine ‘600. L’altezza complessiva della Torre è di metri 55,72.