Lombardia

La Domenica delle Palme apre la Settimana Santa: l’omelia del Vescovo Oscar Cantoni nella Cattedrale di Como

Il maltempo impedisce la processione, ma la celebrazione si svolge in Duomo: il Vescovo Cantoni guida i fedeli nell’inizio del cammino verso la Pasqua.

La Domenica delle Palme apre la Settimana Santa: l’omelia del Vescovo Oscar Cantoni nella Cattedrale di Como
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Con la celebrazione della Domenica delle Palme ha preso ufficialmente avvio la Settimana Santa nella diocesi di Como, tempo liturgico che conduce al cuore della fede cristiana: il Triduo Pasquale, con la Veglia del Sabato Santo e la Domenica di Risurrezione come culmine.

Celebrazioni

Nella mattinata di sabato 13 aprile, la pioggia ha impedito lo svolgimento della tradizionale processione delle Palme dalla basilica di San Fedele al Duomo. La Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme si è dunque svolta all’interno della Cattedrale, dove, dopo la proclamazione del Vangelo secondo Luca con il racconto della Passione, il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha tenuto un’omelia intensa e toccante.

Il presule ha invitato i fedeli a contemplare “l’umiltà e la mitezza del cuore di Gesù”, tratti che emergono con forza dal racconto evangelico della Passione. Un Gesù che, pur nella sofferenza, si abbandona con fiducia incondizionata al Padre, senza rispondere alle accuse, senza difendersi.

Richiamando le parole di Papa Francesco nella sua enciclica Dilexit nos, il cardinale ha ricordato che “il modo in cui Cristo ci ama è qualcosa che Egli non ha voluto troppo spiegarci. Lo ha dimostrato nei suoi gesti”. E proprio quei gesti – ha sottolineato Cantoni – sono la manifestazione più autentica dell’amore di Dio: un amore che si rivela nel cuore di carne di Cristo, in gesti di vicinanza, compassione e tenerezza.

Anche davanti al tradimento e all’abbandono da parte degli amici, Gesù non smette di amare. E sorprende ancora una volta quando, crocifisso accanto a due malfattori, accoglie uno di loro nel Paradiso, facendo di lui “il primo e sicuro santo”.

Il Vescovo ha parlato di un Dio che scandalizza per la sua apparente debolezza, un Dio che non alza la voce, che perdona i persecutori, che si mostra fragile fino alla morte. Eppure, ha detto, è proprio in questa fragilità che si rivela la forza dell’amore divino.

“La risurrezione del Signore è la nostra speranza”, ha ricordato con le parole di Sant’Agostino. Un amore che, pur trafitto, non viene vinto dalla morte. “Lui sa che il trionfo definitivo sarà della vita risorta, quella che esplode – ha concluso Cantoni – nonostante il masso del sepolcro sigillato, nonostante i soldati di guardia”.

Un messaggio, quello del Vescovo, che invita i credenti ad accogliere il mistero della Pasqua con cuore aperto e a lasciarsi toccare da un Dio che ama nel silenzio, nel dolore e nella speranza.