Mercoledì 10, nonostante il freddo, circa persone si sono ritrovate in Piazza V Giornate a Limbiate per il Flash mob indetto dall’ANPI e dal Comitato cittadino Pro Palestina in occasione dell’Anniversario della Dichiarazione dei Diritti universali umani del 1948.
In piazza il flash mob per la Palestina
Gli interventi sono stati aperti dal Presidente ANPI Rosario Traina che ha ricordato il senso profondo della Dichiarazione universale:
“Si usciva dalla seconda Guerra mondiale e si era a 40 anni dalla fine della 1a Guerra mondiale e si disse – Mai più guerre ! – ci ritroviamo adesso davanti alla decisione da parte dei Paesi europei di un piano di riarmo di dimensioni colossali nella prospettiva di una guerra con la Russia e a un crescente bellicismo nella politica e sui media che sta travolgendo ogni prospettiva di pace a cominciare dall’Ucraina”.
“A cosa serve reintrodurre la leva militare – ha voluto sottolineare Traina – se alle potenze atomiche bastano pochi minuti per radere al suolo intere regioni?”
Corrado Mandreoli, Vice presidente di ResQ, si è soffermato su un’altro “frutto avvelenato” di questi tempi. la repressione di ogni dissenso e di ogni pensiero critico che, nel silenzio generale – ha sottolineato Mandreoli – “impone censure e ostracismi preludio di un clima di guerra strisciante che, a partire dai media più potenti, sta cercando di plasmare l’opinione pubblica abituandola dell’inevitabilità della guerra”.
“Servono – ha ribadito Mandreoli – mobilitazioni e sensibilizzazioni che partano dal basso e in piena autonomia rispetto al pensiero unico dominante e, da questo punto di vista, iniziative come quella odierna e di quanto sta portando avanti il progetto della Rete delle Associazioni cittadine sono di vitale importanza”.
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Gli interventi di due giovani esponenti del Comitato cittadino Pro Palestina, Davide e Mohamed Saleh hanno focalizzato l’attenzione dei presenti sul dramma palestinese.
Davide ha fatto una puntuale ricostruzione storica del conflitto israelo-palestinese dimostrando come quello che si sta consumando nella Striscia di Gaza non è un dramma nato in questi mesi, ma ha origini lontane a partire dagli insediamenti decisi dalle potenze occidentali subito dopo la fine della guerra, nel 1946.
Mohamed Saleh, scrive l’Anpi cittadina in una nota, ha fatto riferimento ai recenti incontri a cui ha partecipato a Roma presso la Camera dei Deputati e a Milano e ha parlato della drammatica vicenda della bambina Hind Rajab. Mohamed ha, infine, sottolineato come il tanto sbandierato “cessate il fuoco” è servito a spegnere i riflettori sulla grave situazione che si continua a vivere a Gaza. Dall’inizio della tregua sono oltre 300 i morti palestinesi e appena il 30% degli aiuti umanitari è entrato a Gaza, il resto è bloccato davanti ai valichi presidiati dall’esercito israeliano mentre quasi un milione di persone vivono in tende al freddo, sotto la pioggia con ancora addosso abiti estivi.