Il paese piange il suo "stopper" dal cuore d'oro
L'ex calciatore di Bellusco che ha militato nel Legnano, Pescara e Acireale si è spento domenica all'età di 85 anni

Si è spento improvvisamente domenica 13 aprile, lasciando un grande vuoto tra le persone che lo hanno conosciuto. Un carattere solare e sempre pronto a dare una mano. Non solo nella vita, ma anche sui tanti campi di calcio che ha calcato nella sua carriera fino ad arrivare in Serie B con il Pescara.
Il paese piange il suo "stopper" dal cuore d'oro
Bellusco piange Angelo Misani, classe ‘40, l’uomo era cresciuto in paese e sin da piccolo si era capito che le sue doti calcistiche lo avrebbero portato lontano.
Dopo i primi calci con le squadre locali all’oratorio di Bellusco e poi a Vimercate Misani, di ruolo stopper, fu notato da alcuni osservatori del Legnano, che nel 1961 lo portarono nella città dell’Altomilanese. Un grande salto nel mondo del calcio professionistico della Serie C. In quegli anni Misani ebbe anche la possibilità di giocare con un giovanissimo Gigi Riva, prima che «Rombo di tuono» venisse venduto al Cagliari. Poi il trasferimento al Pescara in Serie B. In Abruzzo, sulle rive dell’Adriatico, Misani rimase cinque anni. Poi l’ultimo step della sua carriera al caldo della Sicilia, all’Acireale, dove rimase per per 7 stagioni nuovamente in Serie C fino al ritiro avvenuto nel ‘75.
«Una volta chiusa la carriera, Misani decise di tornare nella sua Bellusco - racconta l’amico Gianbattista Crespi - Prima intraprendendo la carriera da allenatore con la Beretti del Monza e poi al Civitavecchia. Poi purtroppo dovette smettere per via di un problema all’anca che lo costrinse a ritirarsi anche da allenatore. Angelo era una bellissima persona. Si faceva amare sul campo e fuori, nella vita di tutti i giorni. Ricordo che, essendo mia moglie sua cugina, quando era ad Acireale eravamo andati a trovarlo ed era l’idolo di tutta la tifoseria e della squadra. Un vero e proprio uomo spogliatoio. Mi era capitato anche di passare a Pescara ed entrando in un bar vicino allo stadio, c’era esposta la sua foto. Ha lasciato un bellissimo ricordo anche lì a distanza di molti anni».
Il calcio: un affare di famiglia
Il mondo del calcio però era un affare di famiglia per Misani. Suo cugino, Giosuè Stucchi, anch’esso belluschese doc e scomparso nel 2021, fu un terzino che militò in Serie A con le maglie di Udinese e Roma e in Serie B con quella del Brescia, prima di diventare allenatore con Chieti e Sora.
In parallelo alla carriera calcistica, nel ‘66 Misani convolò a nozze con la moglie Maria. Dal loro matrimonio nacque la figlia Paola. La notizia della sua scomparsa si è diffusa già nella sera di domenica, lasciando un grande dolore tra le tante persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato e nei tanti amici che aveva in paese.
«Ci teniamo a ringraziare molto tutte le persone che in queste ore ci stanno portando il loro affetto e la loro vicinanza - spiega la figlia Paola - Papà era una persona allegra e solare che amava la vita. Amava la sua famiglia e stravedeva per sua nipote. Quando una persona lo chiamava, lui si dava sempre da fare per dare la propria mano. Una volta chiuso con il mondo del calcio, diventò un artigiano lavorando per un’azienda di materie plastiche. Il calcio rimase però sempre una grandissima passione per lui».
L’ultimo saluto al caro Misani verrà portato nel pomeriggio di oggi, martedì 15 aprile, alle ore 14.30 all’interno della chiesa parrocchiale cittadina. La funzione sarà preceduta alle 14 dalla recita del rosario.