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Il lato invisibile delle feste

Dicembre diventa un momento per ascoltare il proprio ritmo, rallentare, accogliere anche ciò che non brilla

Il lato invisibile delle feste

Con l’arrivo di dicembre le città iniziano a brillare, le case si riempiono di luci e l’aria assume quel profumo inconfondibile di festa.

Il lato invisibile delle feste

È il periodo dell’anno in cui tutto sembra promettere calore e vicinanza, eppure, proprio in questo clima di attesa, molte persone avvertono un silenzio interno difficile da ignorare, una sensazione di solitudine che si fa più forte proprio mentre intorno esplode la frenesia delle festività.

Le feste non amplificano solo la gioia, ma anche ciò che durante l’anno resta in sospeso, come i ricordi, le mancanze, le relazioni fragili o faticose che riemergono con maggiore intensità. Le immagini di convivialità e affetto, spesso proiettate dall’esterno, possono accentuare la distanza tra ciò che si vede e ciò che si sente ed è un contrasto che pesa e che rende questo periodo più vulnerabile di quanto si immagini.

Non si tratta di una fragilità da nascondere, al contrario, è un richiamo alla consapevolezza, un invito a dare spazio a ciò che proviamo, senza imposizioni o aspettative di perfezione.

Dicembre diventa così un momento per ascoltare il proprio ritmo, rallentare, accogliere anche ciò che non brilla. In un tempo che chiede sorrisi, la vera forza sta nel concedersi autenticità, sentire ciò che c’è, senza giudizio, ritrovare presenza dentro di sé prima che fuori.

La luce più importante delle feste non è quella degli addobbi, ma quella che nasce quando torniamo a riconoscerci e scegliamo di esserci, davvero, per noi stessi.

Vassiliki Tziveli

Vassiliki Tziveli è giornalista e mental coach e cura una rubrica fissa su tutti i 51 settimanali del gruppo editoriale Netweek (più di 400mila copie settimanali in 4 regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria) oltre al nostro quotidiano online nazionale.

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