Pavia (PV)

Gravidanza, ansia e natura: come gli spazi verdi possono proteggere il benessere del neonato fin dalla nascita

Un nuovo studio dell'Università di Pavia, in collaborazione con la Fondazione Mondino, rivela il ruolo cruciale della natura nel primo sviluppo biologico del bambino

Gravidanza, ansia e natura: come gli spazi verdi possono proteggere il benessere del neonato fin dalla nascita

Uno studio italiano evidenzia che vivere vicino a spazi verdi durante la gravidanza può proteggere il neonato dagli effetti biologici dello stress materno, riducendo modifiche genetiche legate all’ansia prenatale. Il verde urbano agisce quindi come fattore neuroprotettivo nelle primissime fasi di vita (immagine di copertina creata con AI).

Gravidanza, ansia e natura

Vivere immersi nel verde durante la gravidanza non è solo un piacere per gli occhi, ma può rappresentare una vera e propria barriera protettiva contro gli effetti negativi dello stress materno sul neonato. Questa scoperta emerge da una recente ricerca italiana pubblicata sulla prestigiosa rivista Molecular Psychiatry, che mette in luce come l’ambiente circostante influenzi profondamente i processi biologici già nelle primissime fasi della vita.

Il gene BDNF

Lo studio, condotto dal Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo dell’Università di Pavia in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Mondino, ha esaminato come l’ansia vissuta dalle future mamme e la presenza di aree verdi vicino alla loro abitazione possano influenzare un gene chiave per il neurosviluppo: il gene BDNF (Fattore Neurotrofico Cerebrale). Questo gene è fondamentale per la crescita e la plasticità del cervello, e le sue modifiche epigenetiche alla nascita possono indicare una vulnerabilità precoce del neonato.

Attraverso l’analisi della metilazione del gene BDNF, un processo che regola l’attivazione o la repressione genica, i ricercatori hanno potuto osservare come le esperienze prenatali incidano sullo sviluppo fetale.

Lo studio

La ricerca ha coinvolto 110 coppie madre-bambino, monitorate tra il 2020 e il 2023 nell’ambito di un progetto multicentrico. I livelli di ansia materna sono stati valutati insieme alla quantità di spazi verdi presenti nei dintorni delle abitazioni, grazie a sofisticate analisi geospaziali condotte con esperti dell’Università di Hannover e del Joint Research Centre di Ispra.

Nei neonati, poche ore dopo la nascita, è stata misurata la metilazione del gene BDNF tramite un prelievo non invasivo di cellule dalla mucosa buccale.

I dati hanno mostrato che un’ansia materna elevata si associa a un aumento della metilazione del gene BDNF nel neonato, ma solo in assenza di spazi verdi adeguati. Al contrario, la presenza di un ambiente ricco di verde sembra neutralizzare questo effetto, suggerendo un ruolo protettivo del verde urbano contro l’impatto biologico dello stress prenatale.

“Per la prima volta dimostriamo che l’esposizione agli spazi verdi durante la gravidanza può attenuare gli effetti biologici dell’ansia materna sul neonato già alla nascita”, spiega Sarah Nazzari, ricercatrice e prima autrice dello studio. “Questi risultati indicano che l’ambiente fisico in cui una donna trascorre la gravidanza e, in particolare, il verde urbano vicino a casa, possa svolgere un ruolo neuroprotettivo nelle primissime fasi dello sviluppo”.

Livio Provenzi, direttore del Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo, aggiunge che la salute mentale va considerata in un’ottica integrata che comprende sia le condizioni psicologiche della madre sia le caratteristiche ambientali

“Questo studio sottolinea l’importanza di adottare una prospettiva integrata che tenga conto sia delle condizioni psicologiche materne sia delle caratteristiche dell’ambiente in cui la gravidanza si svolge”, aggiunge Livio Provenzi, direttore del Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo . “I risultati rafforzano l’idea che la salute mentale non dipenda solo da fattori individuali, ma anche dall’ambiente in cui viviamo, e sottolineano come investire nella progettazione urbana e negli spazi verdi significhi investire nel benessere delle future generazioni”.

Nuove prospettive di prevenzione

Promuovere il contatto con la natura durante la gravidanza, valorizzando il verde urbano, potrebbe diventare una strategia semplice, accessibile e efficace per sostenere la salute materna e infantile. Lo studio apre nuove prospettive di prevenzione e invita a collaborazioni multidisciplinari per approfondire ulteriormente l’impatto dell’ambiente sui meccanismi neurobiologici dello stress e della regolazione emotiva.

In questa direzione, il Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo ha recentemente ottenuto un finanziamento di oltre un milione di euro per il progetto UNIVERSE, guidato da Sarah Nazzari, che mira a studiare in modo approfondito come l’ambiente influenzi lo sviluppo neurobiologico nelle primissime fasi di vita.

Questa ricerca rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore consapevolezza del ruolo che l’ambiente naturale gioca nella salute psicofisica delle future mamme e dei loro bambini, aprendo la strada a politiche urbane più attente e a interventi mirati per migliorare la qualità della vita fin dal concepimento.

L’articolo completo è disponibile CLICCANDO QUI.

Laboratorio di Psicobiologia dello Sviluppo (IRCCS Mondino Foundation & Università di Pavia): www.devpsychobiology.com