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Google vuol costruire una centrale nucleare per alimentare l'intelligenza artificiale

Il piano alla base dell'accordo è chiaro: sviluppare oltre 10 gigawatt di energia entro il 2035. Nucleare "pulito" e senza rischi?

Google vuol costruire una centrale nucleare per alimentare l'intelligenza artificiale
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Nel bel mezzo del dibattito globale sulla transizione energetica, Google ha deciso di giocare la carta dell’energia nucleare. Una mossa strategica per sostenere la crescita esponenziale delle infrastrutture digitali dell’azienda, oggi sempre più energivore a causa dell'intelligenza artificiale.

Il colosso di Mountain View ha annunciato una partnership con Elementl Power, startup americana fondata nel 2022, per sviluppare tre nuovi impianti nucleari negli Stati Uniti. Ciascuno dei siti dovrebbe generare almeno 600 megawatt di energia elettrica e sarà destinato ad alimentare i data center di Google, veri e propri colossi digitali che richiedono una potenza sempre più elevata per sostenere chatbot, algoritmi di machine learning e servizi cloud.

Nucleare "pulito" e senza rischi?

Un nucleare sempre più "sdoganato" ormai, se si pensa che ieri, mercoledì 28 maggio 2025, lo stesso ministro dell'Economia italiano Giancarlo Giorgetti, parlando del "caro energia" ormai incontrollato, si dispiaceva delle "scelte scellerate" del passato, facendo intendere che se non ci fossero stati i referendum post Chernobyl, il nostro Paese sarebbe in tutt'altra situazione, oggi...

Homer Simpson

Sarà, ma per il momento il nucleare "pulito" non è una realtà (i reattori di IV generazione sono ancora a uno stadio sperimentale, così come la fusione nucleare) e il disastro di Fukushima avvenuto solo 14 anni fa implica ancor oggi conseguenze a lungo termine che richiederanno decenni per essere affrontate completamente, sia in termini di bonifica ambientale che di impatto sulla salute.

Un progetto ambizioso ma ancora senza centrali

Ad oggi Elementl Power non ha ancora costruito alcuna centrale, ma il piano è chiaro: sviluppare oltre 10 gigawatt di energia nucleare pulita entro il 2035 attraverso una rete di collaborazioni con utility regolamentate, fornitori indipendenti e partner tecnologici.

Google sede
Google ha annunciato una partnership con Elementl Power per sviluppare tre nuovi impianti nucleari negli Stati Uniti

Google, da parte sua, ha investito capitale nella fase iniziale del progetto per accelerare la selezione dei siti e ottenere i permessi necessari, mantenendo l’opzione di acquistare elettricità una volta che gli impianti saranno operativi. Le tecnologie dei reattori non sono ancora state definite: Elementl si definisce “agnostica” sul piano tecnologico, pronta a scegliere la soluzione più avanzata al momento opportuno.

Siti selezionati con l’intelligenza… geospaziale

Elemento distintivo di questa iniziativa è il metodo utilizzato per individuare i luoghi adatti alla costruzione: un sofisticato sistema di analisi basato sulla piattaforma OR-SAGE sviluppata dall’Oak Ridge National Laboratory (ORNL), supportato dal programma federale GAIN (Gateway for Accelerated Innovation in Nuclear).

Questo approccio consente di scremare migliaia di potenziali località secondo criteri di sicurezza, accesso alle risorse e vicinanza ai poli di domanda energetica. “Il supporto del voucher GAIN ci ha permesso di risparmiare anni di lavoro”, ha affermato David Faherty, co-fondatore e Chief Commercial Officer di Elementl.

Energia pulita, capitale privato

A guidare Elementl c’è Chris Colbert, ex dirigente di NuScale Power, già esperto nella vendita di reattori modulari. Secondo lui, “partnership innovative come questa sono fondamentali per mobilitare il capitale necessario a realizzare nuovi impianti nucleari e supportare la decarbonizzazione del settore energetico”.

Non è la prima volta che Google flirta con l’atomo: già nell’ottobre 2024 aveva firmato un accordo con Kairos Power per sviluppare fino a 500 MW di capacità nucleare con reattori modulari ad alta temperatura raffreddati a sali fusi.

Questa strategia fa parte dell’obiettivo più ampio dell’azienda: raggiungere emissioni nette zero entro il 2030, garantendo al tempo stesso una fornitura di energia stabile 24/7 per alimentare le operazioni globali.

AI e nucleare: matrimonio d’interesse?

La decisione di puntare sul nucleare non è isolata. Amazon, Microsoft e Meta stanno seguendo strade simili, spinte dall’aumento vertiginoso della domanda energetica generata dall’intelligenza artificiale. Secondo Jack Clark, co-fondatore di Anthropic, nel giro di due anni l’AI globale potrebbe richiedere fino a 50 gigawatt di energia, l’equivalente di 50 nuove centrali nucleari.

In un mondo in cui l’innovazione corre più veloce delle infrastrutture, e dove il fotovoltaico da solo non basta a tenere il passo, il nucleare si propone come fonte stabile e a basse emissioni per non rallentare il progresso digitale.

In questa situazione, sembra dunque che piuttosto che governi o enti pubblici, siano le grandi aziende tech della Silicon Valley a decidere la direzione della politica energetica.