C’è un momento in cui chi lotta ogni giorno per superare un limite scopre una luce nuova. È quella scintilla che accende la consapevolezza di poter essere protagonista della propria storia. Quella stessa luce ha illuminato la serata conclusiva del progetto Otp – Opportunità, territorio, persone, ospitata nella suggestiva Cascina Dugnana di Pioltello.
Un progetto che parla di autonomia e comunità
Ad aprire l’incontro sono stati Marco Picello, presidente dell’associazione pioltellese Diversi da chi? – Appha Aps, insieme al segretario Giovanni Di Fiore e a Claudio Gallo, da sempre in prima linea nel progetto. Attiva sul territorio dal 1976, Diversi da chi? da quasi cinquant’anni sostiene persone con disabilità e famiglie, promuovendo corsi, laboratori sportivi e iniziative di inclusione per costruire percorsi di autonomia e consapevolezza.
Otp è nato per offrire strumenti, non assistenza: per rendere le persone protagoniste della propria indipendenza e parte viva della comunità.
ha spiegato Marco Picello. Il messaggio è stato accolto con calore dal pubblico e dai partner del progetto, sostenuto da Fondazione di Comunità nell’ambito del Bando 57.
Storie di sport, rinascita e libertà
Moderata dal giornalista Marco Francioso, la serata ha intrecciato testimonianze di chi, grazie allo sport, ha riscoperto la propria forza. Anna Rossi, presidente Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, ha sottolineato come lo sport sia un mezzo per comprendere chi siamo, oltrepassare i nostri limiti e porci nuove sfide. Tra i protagonisti, Stefan Vokkri, atleta dell’Asd Dream Team Milano, società pioniera dell’hockey in carrozzina:
Quando ho smesso di camminare è stato un momento difficile. Ma l’hockey mi ha dato la libertà di viaggiare, di conoscere persone, di rimettermi in gioco. Il sogno è la Nazionale, ma ogni allenamento è già una piccola vittoria.
Sul palco anche Mirko Nicoli, atleta paralimpico di Gorlago, simbolo della determinazione di chi sa ricominciare. Dopo un grave incidente in moto nel 2016 e l’amputazione di una gamba, ha trovato nella paracanoa la sua rinascita, fino a raggiungere le Paralimpiadi di Parigi 2024.
Ho voluto dare un senso alla mia vita. Grazie a Veronica Plebani ho scoperto la paracanoa. All’Idroscalo ho trovato una nuova normalità. Arrivare alle semifinali è stato incredibile: l’importante era esserci.
Il pubblico ha ascoltato in silenzio, commosso da ogni parola. Gli occhi della vittoria non è stato solo un evento, ma un mosaico di vite intrecciate, di sfide vinte giorno dopo giorno, di sorrisi ritrovati grazie alla forza dello sport e alla solidarietà di una comunità.
La vera vittoria non è arrivare primi, ma imparare a guardarsi con occhi nuovi, capaci di vedere possibilità dove prima c’erano solo ostacoli.
ha concluso Picello.
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