Lecco (LC)

“Generare il futuro”: ieri sera l’incontro proposto da Comunità democratica su “Imprenditività e giovani”

Al centro della serata il rapporto 2024 sull’Italia generativa promosso dall’Università Cattolica e presentato dal ricercatore Gianluca Truscello.

“Generare il futuro”: ieri sera l’incontro proposto da Comunità democratica su “Imprenditività e giovani”

Il quinto incontro pubblico proposto da Comunità Democratica Lecco ieri, martedì 28 ottobre 2025, nella sede della Camera di Commercio di Lecco, sul tema “Generare il futuro – Imprenditività e giovani: l’Italia e il Lecchese attesi al giro di boa” ha suscitato interesse, sia in termini di partecipazione che di interventi da parte del pubblico.

“Generare il futuro”: ieri sera l’incontro proposto da Comunità democratica su “Imprenditività e giovani”

Al centro della serata, moderata da Carlo Mascellani, il rapporto 2024 sull’Italia generativa promosso dall’Università Cattolica e presentato dal ricercatore Gianluca Truscello. Questi ha evidenziato come l’impresa sia in sé un atto generativo, oltre che un gesto di fiducia nel futuro e un fatto di rilevanza non solo economica ma sociale. Il modello italiano dell’impresa è caratterizzato da una grande varietà, da un forte radicamento territoriale e da alcune fragilità strutturali (le principali sono la bassa produttività, i bassi salari, la bassa natalità di impresa).

Contrariamente a quanto si pensa, l’incidenza delle piccole imprese in Italia (il 94,6% delle imprese ha meno di 10 addetti) non è molto diversa in termini percentuali dagli altri Paesi europei, però ha un fatturato decisamente più significativo, segno che quello delle medie/grandi imprese non tiene il passo con il resto dell’Europa.

Disoccupazione alta, incidenza del fenomeno NEET, abbandoni scolastici: questi sono tutti elementi che certificano la complessità del rapporto fra giovani e impresa, caratterizzato anche da bassi salari, contratti precari e, soprattutto, dalla difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Al riguardo la mancanza delle competenze richieste dalle imprese e il conseguente “miss-matching” fra domanda e offerta continua ad essere un elemento centrale. Una domanda, poi, nasce spontanea da questa analisi: 1 giovane su 2 è forse “costretto” a fare impresa in mancanza di altri sbocchi?

Truscello ha concluso fornendo tre possibili dimensioni “generative” per l’impresa nel contesto attuale: la tecnodiversità, ossia la capacità di innovare senza perdere la propria specificità; l’impresa neghentropica, cioè la possibilità di produrre valore riducendo gli sprechi; la cura dell’ecosistema, facendo crescere insieme impresa e territorio.

Fabio Dadati, membro della Giunta della Camera di Commercio Como-Lecco, ha evidenziato il buon rapporto con l’ecosistema delle imprese lecchesi e l’importanza della presenza a Lecco del Politecnico. Ha sottolineato l’importanza del tema dell’accesso al credito per l’avvio di una nuova impresa e come l’innovazione digitale rischia di far aumentare il divario fra piccole e grandi imprese. Infine, ha constatato la continua diminuzione delle imprese artigiane.

Riccardo Addis, giovane imprenditore lecchese, ha portato a sua volta la propria esperienza evidenziando come vengano ben poco utilizzati i fondi disponibili nei bandi europei (è necessaria una maggiore informazione e un ruolo più attivo delle istituzioni). Sul fronte del rapporto giovani/impresa, ritiene che rivestano sempre più un ruolo importante le competenze “ibride” e che, rispetto al passato, ci si debba abituare ad una maggiore turnazione del personale, “inventandosi” anche nuove strategie per “fidelizzarlo”, anche al di là dell’aspetto economico. Quest’ultimo aspetto è stato, insieme ad altri approfondimenti, al centro del dibattito, molto vivace, che ne è seguito.

“Il tema proposto ha evidentemente colto nel segno – commenta l’attuale coordinatore di Comunità democratica Lecco, Raffaele Straniero – Si è trattato di un dibattito di qualità, in linea con quanto si propone la nostra associazione: creare occasioni di confronto e di dibattito, favorire la formazione di un pensiero, superando gli schemi attuali degli slogan e delle semplificazioni.”