Nel consiglio comunale di giovedì sera (27 novembre) a Saluggia il tecnico comunale, Ombretta Perolio, responsabile del servizio lavori pubblici, ha illustrato l’avanzamento dell’iter relativo al progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell’area della frazione Sant’Antonino, accompagnato dalla variante urbanistica necessaria per procedere agli espropri.
Ecomostro, via libera al recupero dopo le complesse procedure
Perolio ha ricostruito puntualmente le fasi già svolte spiegando che «con la deliberazione del Consiglio Comunale del 22 dicembre 2024 era stato approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’intervento di recupero e rifunzionalizzazione dell’area frazione Sant’Antonino e contestualmente era stata adottata in via preliminare la variante parziale al piano regolatore vigente». Ha ricordato che «è stato effettuato il deposito degli atti presso l’ufficio, è stato pubblicato il progetto in modo che fosse reso noto a tutti» e che sono state avviate tutte le comunicazioni previste dalla normativa.
L’iter
Una parte delicata del lavoro si è concentrata sull’individuazione dei proprietari delle aree coinvolte: «A differenza delle altre procedure espropriative abbiamo faticato di più a rintracciarli, in quanto c’era quella procedura fallimentare». La responsabile ha spiegato che le pubblicazioni dell’avvio del procedimento sono state effettuate.
Durante le verifiche è emersa anche la presenza di una trascrizione ipotecaria ancora attiva: «Abbiamo avuto modo di constatare che c’è ancora vigente una trascrizione ipotecaria che è a tutt’oggi efficace. Abbiamo effettuato le notifiche a chi ha questo titolo in mano, il quale può avanzare dei diritti per quanto riguarda l’indennizzo, ma non si può pronunciare in merito alla posizione del vincolo sulle aree». Perolio ha poi evidenziato che «non sono pervenute comunicazioni da parte degli aventi titolo e non sono state fatte osservazioni da nessuno», condizione che consente di procedere con l’approvazione definitiva.
Il consigliere Claudio Relino ha chiesto chiarimenti sul numero dei proprietari coinvolti. Perolio ha risposto che «i proprietari erano due, uno è vivo, uno è deceduto, c’è stata una rinuncia all’eredità e poi abbiamo visto che è stata fatta successivamente l’accettazione dell’eredità, quindi loro sono due. E poi c’è quest’altra ditta che ha questa trascrizione ipotecaria che è efficace». Ha aggiunto che «in questa fase si tratta di apporre il vincolo ai fini espropriativi in modo definitivo sulle aree» e che il tema dell’indennizzo «verrà affrontato più avanti».
Il Consiglio ha quindi proceduto alla votazione.