Milano (MI)

Dopo lo sgombero il Leoncavallo punta a tornare in via Watteau, Sala è d’accordo: “Vogliamo favorire il dialogo tra le parti”

"E' evidente che io spero che la famiglia Cabassi consideri questo interesse, l'ho detto tante volte, il Leoncavallo è stato un valore per la città"

Dopo lo sgombero il Leoncavallo punta a tornare in via Watteau, Sala è d’accordo: “Vogliamo favorire il dialogo tra le parti”

Dopo lo sgombero dello storico centro sociale di quest’estate dallo stabile di via Watteau il primo cittadino di Milano torna a parlare dell’interminabile vicenda della sede dello storico centro sociale Leoncavallo .

Il Leoncavallo vorrebbe tornare in via Watteau, Sala è d’accordo: “vogliamo favorire il dialogo tra le parti”

MILANO – Gli attivisti del centro sociale dopo lo sgombero di agosto si sono mobilitati da subito, poche ore dopo con un presidio fuori dalla sede e con loro buona parte di cittadini hanno appoggiato la loro protesta scendendo in piazza al loro fianco in una grande manifestazione il 6 settembre che ha visto 60mila manifestanti sfilare per le vie cittadine.

Nella giornata di ieri, lunedì 22 dicembre, Giuseppe Sala ha ricevuto una delegazione del Leoncavallo. Questa la sua dichiarazione dopo l’incontro:

“Ho apprezzato che abbiano deciso di partecipare al bando del Comune sull’area di San Dionigi. Abbiamo ricevuto la manifestazione d’interesse delle ‘Mamme del Leoncavallo’ e di altri tre proponenti, ora ci sarà una commissione che esaminerà queste proposte”.

Via Watteu, il Comune cerca di facilitare il dialogo tra proprietà e gli attivisti del centro

“Loro – ha poi spiegato Sala – mi hanno ribadito e io sono d’accordo, che vogliono però continuare a seguire via Watteau. Come Comune stiamo cercando di intervenire per favorire il dialogo tra le parti. Il Comune non intende fare deflagrare i conflitti, ma semmai cercare di provare a risolverli ed è questo il senso”, ha proseguito.

“E’ evidente che io spero che la famiglia Cabassi consideri questo interesse” e “mi auguro che la famiglia Cabassi consideri questo interesse. Auspico che si possa trasformare un bene di proprietà privata in uno spazio pubblico in cui, in assoluta sicurezza, possano riprendere quelle attività di protagonismo sociale, politico e artistiche che hanno caratterizzato il Leoncavallo, che, l’ho detto tante volte, è stato un valore per la città”.