Domenico Scarcella a Stezzano: «Ho agito d’istinto, afferrato la pistola e sparato»
L’ex maresciallo all'incontro con FdI a Stezzano: «Due ladri erano nella mia camera da letto. Ho preso la mia Smith&Wesson, regolarmente detenuta...»

di Laura Ceresoli
«Quella notte ho sparato per sopravvivere». È un silenzio carico di emozione quello che ha accolto le parole di Domenico Scarcella, 86 anni, ex maresciallo della Guardia di finanza, mentre raccontava al pubblico il momento in cui si è trovato faccia a faccia con due ladri armati nella sua camera da letto.
Una testimonianza cruda, che ha aperto il dibattito sulla sicurezza organizzato a Stezzano dal Circolo Fratelli d'Italia Bergamo Hinterland sud, incentrato su legalità, sicurezza urbana e tutela dei cittadini.
Con la voce rotta dall’emozione, Scarcella ha ricordato la violenta rapina subita nel 2024 nella sua casa di Longuelo, quartiere di Bergamo.
Un episodio che lo ha visto vittima, ma anche protagonista di un drammatico caso di legittima difesa: «Quella sera mi ero addormentato davanti alla partita - ha esordito Scarcella -. Giocava la Lazio, ma io, atalantino doc, non resistetti al sonno».
A svegliarlo, un rumore al piano di sotto: «All’improvviso, due ladri erano nella mia camera da letto. Ho agito d’istinto: ho afferrato la mia pistola, una Smith&Wesson regolarmente detenuta, e ho sparato».
Uno dei due malviventi, un albanese di 26 anni, è stato colpito al collo, ma è riuscito a fuggire insieme al complice. Per quell’episodio, Scarcella è stato indagato per tentato omicidio: un calvario giudiziario durato mesi, fino a quando la magistratura ha riconosciuto la legittima difesa, archiviando il caso l’8 gennaio scorso.
Nel frattempo, i due aggressori sono stati condannati rispettivamente a 5 anni e 8 mesi e a 7 anni e mezzo di reclusione, con obbligo di espulsione al termine della pena: «Rivivere quel momento non è facile - ha dichiarato (...)