Treviolo (BG)

Disabili, ambulanza e asilo: tre grandi donazioni da parte degli Alpini di Treviolo

Il gruppo taglia il traguardo dei settant’anni. Domenica 21 settembre l'adunata e le celebrazioni con la Fanfara, la sfilata e le autorità

Disabili, ambulanza e asilo: tre grandi donazioni da parte degli Alpini di Treviolo

di Monica Sorti

Grande festa domenica 21 settembre per il Gruppo Alpini di Treviolo, che festeggia il 70° anniversario di fondazione. «Siamo nati nel 1955, inizialmente la nostra sede era a casa dei soci, nelle taverne e nelle cantine», racconta il capogruppo Roberto Trabucchi.

«Nonostante Treviolo sia divisa in quattro frazioni, al momento della costituzione si era formato un gruppo unico all’interno del paese». Già allora i fondatori erano all’avanguardia ed avevano abbattuto i campanilismi. «Alla metà degli anni ’90, con la collaborazione del Comune, è stata edificata l’attuale sede, grazie al recupero di una casetta prefabbricata che proviene dalle zone terremotate del Friuli, dove i nostri alpini a suo tempo erano intervenuti per dare una mano».

Gli alpini di Treviolo

All’epoca il capogruppo era Antonio Minali. È stato fatto un basamento e uno scavo e la casetta è stata ricostruita pari pari a com’era a quella degli sfollati ai tempi del terremoto. «È ubicata nel parco Callioni e negli ultimi anni è stata ingrandita allestendo una parte esterna. Nel caso il gruppo Alpini dovesse cessare di esistere, la casa resterà al Comune ma per ora tutti gli interventi di manutenzione, gestione, pulizia e utenze sono a nostro carico. Siamo autosufficienti e ci vantiamo di questo».

Gli alpini di Treviolo con il sindaco Pasquale Gandolfi

Recentemente sono stati rifatti gli impianti elettrici e si sta cercando di tenerla viva, nonostante l’età degli associati aumenti. «Siamo 155 soci, eravamo stabili sui 130 e con il cambio di gestione siamo riusciti ad aumentare, più che il numero di alpini con 3 o 4 unità, quello degli amici, che sono aumentati di una quindicina. Sono soci che possono partecipare a tutte le manifestazioni del gruppo, ovviamente senza cappello alpino, possono frequentare la casa e ci danno una grandissima mano, specialmente le signore».

Gli alpini di Treviolo

Ora il problema principale è quello del cambio generazionale. «La soppressione del servizio di leva ha tolto persone ai gruppi come il nostro. Noi continuiamo a fare quello che riusciamo ma l’età media, nonostante i nuovi innesti, si aggira sui 73/74 anni». Nel gruppo ci sono tantissimi ultraottantenni e anche un centenario. «E’ quindi sempre più difficile essere gli alpini di una volta, quelli che intervenivano durante le emergenze. Anche se tutti cerchiamo di darci da fare».

I festeggiamenti per il 70esimo (…)

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