Nascono insieme, ma la vita traccia per loro due strade diverse fin dal primo istante. È questa la storia al centro di “Il tempo che ci vuole”, il nuovo racconto realizzato da Stefano D’Andrea per La Nostra Famiglia in occasione del Natale. Protagoniste sono due gemelle, una delle quali – Giulia – subisce un danno cerebrale alla nascita.
Danno cerebrale alla nascita: La Nostra Famiglia racconta la storia di due gemelle in ‘Il tempo che ci vuole’”
A narrare è l’altra sorella, che con tono diretto e spontaneo ripercorre momenti di quotidianità: i giochi con il papà, le uscite, le terapie e le giornate trascorse presso I Centri de La Nostra Famiglia, «dove i bambini imparano a camminare, parlare e muoversi meglio». La voce della protagonista è quella di un’adolescente che vive la normalità del crescere – le risate, i litigi, i sogni – e allo stesso tempo affronta la complessità della disabilità della sorella.
Il racconto mette in luce la fatica – e la forza – che attraversano la famiglia: «è giusto che papà sia triste, ogni tanto, che mamma desideri di essere altrove, ogni tanto, e che io voglia che lei sia identica a me, ogni tanto. E perfino che Giulia sia arrabbiata nera, ogni tanto».
Ed è proprio su questo “ogni tanto” che si concentra la riflessione della Presidente de La Nostra Famiglia, Luisa Minoli: «Questo ogni tanto è il tempo che ci vuole per comprendere la fragilità e per farla diventare un punto di forza anziché un punto di debolezza. Per le protagoniste del racconto ogni giorno può accadere qualcosa di bello e inaspettato, proprio come accade a tutti i bambini e le bambine che accedono ai nostri Centri». Come quello di Bosisio
“Il tempo che ci vuole” rappresenta il terzo capitolo di una serie di racconti pensati per dare voce alla missione e alla storia dell’Associazione. È disponibile in versione audio, interpretata da Carla Signoris, e in formato libretto, arricchito dalle illustrazioni di Luisa Tomasetig.
Il 2026 segnerà un traguardo importante per La Nostra Famiglia, che festeggerà l’80° anniversario dalla sua fondazione. «A Stefano D’Andrea, Carla Signoris e Luisa Tomasetig va la nostra gratitudine – conclude Minoli – per essersi lasciati coinvolgere dai nostri valori fondanti e per stare, come noi, dalla parte dei bambini».