Sanremo (IM)

Daniele Silvestri: “La gente non sta più in casa a guardare la TV e si imbarca sulla Flotilla”

"Questo è un pezzo della nostra memoria. Non dobbiamo dimenticare i sacrifici per i nostri diritti e i nostri doveri"

Daniele Silvestri: “La gente non sta più in casa a guardare la TV e si imbarca sulla Flotilla”

Questa mattina, a margine della conferenza stampa dell’ultima giornata per la Rassegna della Canzone d’Autore, tra gli ospiti più attesi il cantautore romano Daniele Silvestri, Premio Tenco alla carriera 2025. Accolto dagli applausi, nella storica sede del Club  nell’ex stazione di Sanremo, ha parlato di musica, memoria e di attualità.

 

Daniele Silvestri Premio Tenco 2025

“Sono molto contento di essere qui – ha esordito il cantautore – perché chiude un po’ il cerchio, perché è con il Tenco che è iniziato tutto. Quindi la colpa oltre che il merito è vostra. Stasera non so come riassumerò la mia carriera sul palco dell’Ariston. Penso, mi vengono idee, spesso troppe, spesso irrealizzabili, ma non mi piace organizzarmi troppo prima”.

È un passaggio sul tema della Rassegna, con la memoria: “La memoria riempie le cose che faccio, e il linguaggio stesso lo è. Nelle parole che usiamo c’è racchiusa la loro storia, le loro radici. A volte contadine, a volte auliche. Possiamo ricostruire cose, smontare frasi fatte, rimontare modi di pensare. È un modo di dare il giusto valore”.

 

“La gente ha smesso di guardare le notizie davanti alla TV. È un pezzo della nostra memoria”

Socialmente e politicamente, mi sembra importante non dimenticare, soprattutto in questo periodo. Ricordare le battaglie vinte e come abbiamo conquistato, a quale prezzo e a quali sacrifici, i nostri diritti e i nostri doveri. Il genocidio a cui stiamo ancora adesso assistendo nonostante la pace piovuta dall’alto che già si sgretola. Anche noi ce ne siamo accorti tardi, quando è diventato così raccontato”.

Succede che tante persone diverse di tante nazioni diverse – concluso – decidono di non stare a casa a guardare le notizie e si mettono sulle barche. Anche quello è un pezzo della nostra memoria”.