Piemonte

Dalla Regione Piemonte 12 milioni per restituire spazio alla natura e contrastare il consumo di suolo

Il bando regionale invita le Amministrazioni locali e le Province a proporre progetti che possano restituire spazi verdi sicuri, accessibili e fruibili

Dalla Regione Piemonte 12 milioni per restituire spazio alla natura e contrastare il consumo di suolo
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La Regione Piemonte compie un passo decisivo nella lotta al consumo di suolo, mettendo a disposizione dei Comuni piemontesi oltre 12 milioni di euro per progetti di rinaturalizzazione di suoli degradati nei centri abitati, nell'ambito di politiche più complesse di rigenerazione urbana.

La misura presentata

La misura, presentata lunedì 1° settembre nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dagli assessori all'Urbanistica, Marco Gallo, e alle Opere pubbliche e Difesa del Suolo, Marco Gabusi, si inserisce all’interno del Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo 2023-2027, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e destinato a tutte le Regioni italiane.

Si tratta di un’iniziativa che guarda al futuro con una prospettiva chiara: raggiungere entro il 2050 l’obiettivo europeo del “consumo di suolo zero”. Un traguardo ambizioso, ma imprescindibile. Tra il 2022 ed il 2023 in Piemonte si sono consumati altri 533 ettari netti di suolo, per un totale di suolo occupato da superfici artificiali di 170.769 ettari, il 6,72 % dell’intera area regionale, con conseguenze negative sull’ambiente, sulla sicurezza idrogeologica e sulla qualità della vita dei cittadini.

Il bando regionale invita le Amministrazioni locali e le Province a proporre progetti che possano restituire spazi verdi sicuri, accessibili e fruibili.
Saranno infatti finanziati interventi di de-impermeabilizzazione di aree pubbliche da rinaturalizzare attraverso la realizzazione di un’area verde non più edificabile, capaci di migliorare il microclima cittadino, ridurre le isole di calore, favorire l’infiltrazione delle acque piovane e incrementare la biodiversità.
L’iniziativa avrà anche un impatto diretto sulla sicurezza del territorio, contribuendo alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, un tema sempre più urgente alla luce dei cambiamenti climatici.

Un Piemonte più verde, vivibile e competitivo per le nuove generazioni

«Affrontiamo le difficoltà delle persone con pragmatismo, ma senza mai dimenticare la tutela dell’ambiente – sottolinea il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –. Ogni volta che abbiamo la possibilità di reperire risorse economiche per salvaguardare il territorio lo facciamo perché crediamo in un equilibrio tra la qualità della vita delle comunità e la necessità di proteggere l’ambiente. Con questo intervento dimostriamo che sviluppo e sostenibilità possono camminare insieme: tuteliamo la bellezza del nostro territorio perché il vero valore è consegnare alle future generazioni un Piemonte più verde, vivibile e competitivo».

«Con questo bando diamo una risposta concreta a una delle sfide più urgenti per il nostro territorio: arrestare il consumo di suolo e ripristinare gli equilibri naturali nelle nostre città – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica, Marco Gallo –. Non si tratta soltanto di un intervento ambientale, ma di una vera e propria strategia per migliorare la qualità della vita nei centri urbani, aumentando gli spazi verdi e rafforzando la resilienza del Piemonte di fronte alle sfide climatiche».

Sulla stessa linea l’assessore alle Opere pubbliche e alla Difesa del suolo, Marco Gabusi, che ha sottolineato:

«Il bando per la de-impermeabilizzazione di aree pubbliche rappresenta un tassello importante delle molteplici azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti per la riduzione del rischio idrogeologico. Un impegno che rinnoviamo quotidianamente insieme agli enti locali, con l’obiettivo di rendere i nostri territori più sicuri e resilienti».

La Regione Piemonte, inoltre, ha scelto di garantire una distribuzione equilibrata delle risorse, in modo da coinvolgere sia i grandi centri urbani sia i piccoli Comuni delle diverse province. Una scelta che risponde alla volontà di rendere questa misura non soltanto uno strumento tecnico, ma un’opportunità diffusa e condivisa, capace di migliorare la qualità ambientale e sociale dell’intero territorio regionale.