Tutto è cominciato nel Biellese, tra i boschi e i santuari del Cammino di Oropa, dove un gruppo di cittadini ha deciso di trasformare la fatica del cammino in gesto politico e civile. Da quell’iniziativa locale è nata la rete delle Local March for Gaza, che in poche settimane ha attraversato l’Italia fino a giungere oggi davanti al Parlamento con 8.000 firme raccolte per chiedere che “l’Italia scelga la pace”.
Dal Biellese a Montecitorio
L’incontro con il deputato Filiberto Zaratti (AVS), avvenuto nella mattinata a Montecitorio, ha segnato un nuovo passo di questo percorso iniziato tra le montagne biellesi. Zaratti, membro del coordinamento parlamentare per la Palestina, ha assicurato il proprio sostegno all’iniziativa e si è impegnato a farsi portavoce della richiesta al Quirinale e alla Camera dei Deputati. La petizione, che richiama l’articolo 11 della Costituzione, chiede che l’Italia sostenga un cessate il fuoco permanente a Gaza, garantisca accesso umanitario immediato, condanni le violenze dei coloni israeliani, sospenda ogni collaborazione militare ed economica con chi viola il diritto internazionale, e riconosca lo Stato di Palestina.
“Non ci fermeremo finché non saremo ricevuti dal Presidente della Repubblica,” ha dichiarato Nazarena Lanza, tra le promotrici nazionali. “Il Biellese è stato il punto di partenza di una mobilitazione che ha unito camminatori di tutta Italia, in un gesto di pace che nasce dal basso.”
“Non si può restare indifferenti davanti al massacro di Gaza”
Uno dei volti simbolici dell’iniziativa è Ettore Macchieraldo, tra i promotori della prima marcia sul Cammino di Oropa: “Camminare è un atto paradossale e necessario,” spiega. “Ci permette di comprendere ciò che la frenesia quotidiana ci impedisce di vedere. Con i nostri passi abbiamo voluto dire che non si può restare indifferenti davanti al massacro di Gaza.” Accanto a lui, la vicesindaca di Ivrea, Patrizia Dal Santo, che ha preso parte alla delegazione romana: “Abbiamo portato le firme di migliaia di persone, segni concreti di una coscienza che resiste. L’Italia deve tornare a essere coerente con la propria Costituzione, che ripudia la guerra.”
Il modello biellese
Il cammino biellese, diventato modello per le successive 30 Local March organizzate in tutta Italia, ha coinvolto numerosi comuni, associazioni e cittadini. Le amministrazioni attraversate hanno accolto i camminatori e spesso firmato la petizione, rendendo il percorso un’esperienza collettiva di impegno civile. Durante la tappa romana, i promotori si sono ritrovati per unire le firme raccolte in un cofanetto realizzato dall’artista Davide Dormino per il collettivo Arti In Sumud, simbolo materiale di un impegno che non intende fermarsi. Per Enrico Sgarella di Movimento Tellurico, la Local March for Gaza è destinata a diventare una “Lunga Marcia per Gaza”: “Difendere Gaza significa difendere i principi della convivenza civile e i diritti umani universali. Quello iniziato a Oropa non è un percorso simbolico, ma un cammino che continuerà nel tempo.”