Pattina sul ghiaccio da quando aveva poco più di due anni e a febbraio coronerà la sua carriera portando la torcia olimpica di Milano Cortina 2026. Veronica Testoni, 23 anni di Capiago Intimiano è super emozionata:
«Quando ho ricevuto la comunicazione che avrei portato la fiaccola mi sono messa a tremare. Ricordo bene il momento: era una giornata di fine agosto e stavo facendo benzina quando ho guardato il cellulare e trovato la mail di conferma. Sarà un orgoglio per me portare un simbolo universalmente riconosciuto, portare il fuoco che darà l’inizio alle Olimpiadi».
Sui pattini a due anni
Veronica è ingegnere biomedico, frequenta la magistrale e pattina fin dalla tenera età. Racconta la sportiva:
«Appena ha scoperto che avrebbe avuto una nipotina, mia nonna ha deciso che avrei pattinato, così a poco più di due anni, quando ancora non potevo frequentare i corsi, mi hanno messo in pista. Nonna ci aveva visto giusto: da allora non ho mai smesso e a mia madre, nei momenti difficili o di dubbio, ho sempre detto che pattinerò finché avrò la forza di farlo».
L’arrivo alle Hot Shivers
Testoni ha iniziato al palaghiaccio di Casate con la sua primissima allenatrice, Marina Clerici. Poi con il passare del tempo si è spostata a Milano con Svetlana Veretennikova e a Varese con Patrizia Mauri. Ora, anche per conciliare lo studio, ha da poco intrapreso una nuova avventura con il pattinaggio artistico unendosi alle Hot Shivers, di cui Andrea Gilardi, da sempre coreografo di Testoni, è allenatore e coreografo.
La candidatura come tedofora
Testoni sarà quindi una dei tedofori scelti per Milano Cortina 2026. Racconta:
«Ho mandato la candidatura a gennaio, non avevo nulla da perdere e ho voluto provarci. Nella mia biografia ho scritto che il pattinaggio è la mia vita, una parte inseparabile di me, e ho raccontato di come questo sport mi abbia insegnato a rialzarmi ogni volta, a dare il massimo, anche nelle difficoltà».
“Un sogno che si avvera”
Per Veronica essere stata scelta per portare la torcia olimpica è un sogno:
«Finché non la terrò tra le mani non ci crederò. Questo corona una carriera fatta di sacrifici, di sveglie presto alla mattina, di domeniche di gara e di rinunce alle uscite con le amiche. E portare la fiaccola per me significa trasmettere un messaggio preciso: non si è mai troppo vecchi per fare qualsiasi cosa, si può fare tutto, se ci si mette in testa di farlo. Non sono un talento, ma ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre spronato e permesso di fare quello che mi piace. Poi ci ho messo del mio con determinazione e costanza».
Di sacrifici, determinazione e passione Veronica parla nella sua pagina social, dove racconta della sua vita tra pattini e studio:
«Attraverso la mia pagina cerco di ispirare le persone a credere in se stesse e come tedofora mi piacerebbe riuscire a trasmettere la bellezza di inseguire i propri sogni, sempre con passione e senza mai arrendersi».
Veronica porterà la fiaccola il 3 febbraio, nella tappa tra Bergamo e Como:
«Sarà ancora più bello, anche perché sono le zone nelle quali ho vissuto e sono cresciuta».
