Da Lesa una antica moneta romana in dono al museo archeologico di Arona
Si tratta di un sesterzio di bronzo dell’imperatore Adriano (117 -138 d.C.).

Una moneta risalente a quasi due millenni fa è stata donata al museo archeologico Khaled Al-Asaad.
Antica moneta romana in dono al museo archeologico di Arona
A raccontare questa storia insolita sono i soci del Gruppo archeologico storico mineralogico aronese, che hanno consegnato la donazione per conto di una donna di Lesa che ha trovato la preziosa moneta tra gli effetti personali di suo marito, da poco scomparso. «Il Gasma ha consegnato, come spesso succede, un reperto archeologico proveniente dal territorio: si tratta di un sesterzio di bronzo dell’imperatore Adriano (117 -138 d.C.), una moneta per la verità molto usurata e sottile, come mostra la fotografia». Sul rovescio della moneta compare una rappresentazione della Concordia, a dire il vero piuttosto rovinata dal tempo.
Il racconto della storia del ritrovamento
«La moneta fu trovata a Lesa - continuano dal Gasma - nel secolo scorso in un tratto indeterminato della lunga salita che da Villa Lesa conduce a Comnago e Calogna, dal defunto Rocco Diana. Egli ne fece dono all’amico Franco Palozzo di Arona. Rovistando ora tra le cose del marito scomparso quattro anni fa, la moglie Linda ha riconosciuto la moneta e ha deciso di donarla al Museo di Arona in sua memoria. Una rapida riflessione può aggiungere alcune ipotesi sul ritrovamento. Smarrimenti di monete su strade e sentieri, come doveva essere quello sopra Villa Lesa, dove il percorso è stato da pochi decenni asfaltato, sono avvenuti in tutte le epoche; tuttavia sappiamo che il ritrovatore era un idraulico e quindi può avere aver fatto il rinvenimento durante uno scavo, più improbabilmente imbattendosi in qualche tomba. Di per sé il reperto non aggiunge nulla alle conoscenze archeologiche della zona di Lesa e Villa, che in antico doveva comunque essere densamente abitata, ma modernamente non ha restituito prove archeologiche. Bisogna tornare a due secoli fa per averne qualche notizia, perché nel 1800 e 1840 fu scoperta una necropoli del I - II secolo dopo Cristo a nord est del S. Giorgio di Villa Lesa con poche tombe, ma un gran numero di monete di quel periodo. L’intensa lavorazione dei terreni e l’edificazione continua di case e cascine dovette in passato far scomparire molto altro. Per esempio, nel campo dove ora sorgono le scuole di Villa, ancora nel ‘900 l’agricoltore Carlo Lucini trovava spesso altre monetine romane. E qualche moneta entro tombe di sasso è stata rinvenuta pure a San Sebastiano. Il quadro di queste scoperte accanto alle più vetuste chiese romaniche è sufficiente, come in tantissimi altri casi dell’Italia intera, a testimoniare la durata bimillenaria di un villaggio vicino al suo luogo sacro, che in origine era pagano e poi fu cristianizzato. In mancanza di altri reperti lesiani il sesterzio di Adriano imperatore almeno colma il vuoto territoriale del museo aronese».