Verona (VR)

Corsa al femminile per il ruolo di rettrice all'Università di Verona, si ritira il professor Panattoni

La seconda votazione è prevista per venerdì 16 maggio 2025. A contendersi la guida dell’ateneo scaligero saranno le professoresse Roberta Facchinetti e Chiara Leardini

Corsa al femminile per il ruolo di rettrice all'Università di Verona, si ritira il professor Panattoni
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Per la prima volta dalla sua fondazione, l’Università di Verona si prepara ad avere una rettrice donna. Dopo la prima tornata elettorale, tenutasi nei giorni scorsi, il professor Riccardo Panattoni ha annunciato il ritiro della propria candidatura al ruolo di rettore per il mandato 2025-2031. La decisione è stata comunicata ufficialmente dall’ateneo mercoledì 14 maggio 2025.

Sarà una rettrice a guidare l'Università di Verona

Panattoni, professore ordinario di Filosofia morale e referente della Consulta delle direttrici e dei direttori di dipartimento, aveva ottenuto il minor numero di preferenze nella prima votazione, con 275 voti.

Più votate sono risultate le professoresse Roberta Facchinetti, professoressa ordinaria di Lingua e linguistica inglese e direttrice del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere (283 voti) e Chiara Leardini (343 voti), professoressa ordinaria di Economia aziendale e direttrice del Dipartimento di Management, che rimangono ora le uniche candidate in corsa.

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Roberta Facchinetti

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Chiara Leardini

Le elezioni

L’elezione prevede un unico mandato non rinnovabile della durata di sei anni. Con la sfida tra due candidate donne, l’ateneo eleggerà per la prima volta una rettrice, dopo una lunga tradizione al maschile che ha visto, tra gli altri, figure come Hrayr Terzian, Sebastiano Cassarino, Alessandro Mazzucco e l’attuale rettore Pier Francesco Nocini, in carica dal 2019.

Per risultare eletta, una delle due candidate dovrà ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti. In caso contrario, si procederà a una terza votazione martedì 20 maggio, per la quale sarà sufficiente la maggioranza assoluta.

Hanno diritto di voto tutti i docenti, i rappresentanti degli studenti nei vari organi collegiali (tra cui il Senato accademico, il Consiglio degli studenti, il CdA e i consigli di dipartimento), nonché il personale tecnico-amministrativo – anche a tempo determinato – il cui voto pesa per il 20%.