Confortola nel mirino: le vette contestate scuotono anche Lecco, terra di alpinisti

L’Himalayan Database ha inserito le sue ascensioni a Makalu, Lhotse, Dhaulagiri e Annapurna nella categoria “disputed” (contestate)

Confortola nel mirino: le vette contestate scuotono anche Lecco, terra di alpinisti

Marco Confortola continua a far discutere. L’Himalayan Database ha infatti inserito le sue ascensioni a Makalu, Lhotse, Dhaulagiri e Annapurna nella categoria “disputed” (contestate). La vicenda, già delicata, si complica ulteriormente per l’alpinista della Valfurva, con le parole di leggende dell’alpinismo come Reinhold Messner che pesano notevolmente. A Lecco, città nota per la sua tradizione alpinistica, molti osservano e si interrogano sulla questione, riflettendo sul valore di autenticità e merito nell’alta montagna.

Confortola nel mirino: le vette contestate scuotono anche Lecco, terra di alpinisti

Come riportano i colleghi di Primalavaltellina.it dopo mesi di verifiche approfondite, il team dell’Himalayan Database ha pubblicato le proprie conclusioni. Confortola avrà 12 mesi per fornire prove concrete – fotografie originali, tracciati GPS o testimonianze attendibili – a sostegno delle ascensioni contestate. In caso contrario, le scalate verranno ufficialmente riclassificate come “non salite”. Per quanto riguarda il Kangchenjunga, altra cima già dibattuta, il Database lo considera “non riconosciuto”, segnalando l’assenza di elementi sufficienti per convalidare la vetta.

Questo aggiornamento segue mesi di polemiche nate dai dubbi sollevati da altri alpinisti sulle salite himalayane di Confortola. Si è parlato di foto poco chiare, immagini manipolate o prese da altre spedizioni, e di incongruenze nei racconti dell’alpinista. L’Himalayan Database ha deciso di fare chiarezza: non si tratta di un giudizio personale, ma di un lavoro di archiviazione accurata, con l’obiettivo di garantire la credibilità delle salite himalayane. “Abbiamo bisogno di prove”, è il messaggio chiaro del team, senza caccia alle streghe né attacchi personali.

La vicenda ha ripreso vigore con le dichiarazioni di Reinhold Messner, che ha definito Confortola un “turista di massa” piuttosto che un “vero alpinista”, criticando la sua corsa ai 14 Ottomila e mettendo in dubbio alcuni primati. Messner, insieme ad altri alpinisti come Simone Moro, ha sottolineato come certe pratiche, a volte supportate da elicotteri, possano minare la credibilità dell’alpinismo d’alta quota. A Lecco, città con una forte tradizione alpinistica, queste osservazioni hanno stimolato riflessioni e interrogativi sul confine tra passione, competizione e spettacolarizzazione della montagna.