Como (CO)

Cinque diaconi ordinati dal cardinale in duomo

Ufficializzate le destinazioni in cui svolgeranno il loro ministero.

Cinque diaconi ordinati dal cardinale in duomo

Cinque diaconi ordinati nella mattinata odierna, sabato 13 settembre, nel duomo di Como.

L’ordinazione

Alle 10 la celebrazione presieduta dal cardinale Oscar Cantoni, nella cattedrale affollata e con la partecipazione del clero diocesano. L’ordinazione diaconale ha visto presentarsi al vescovo tre giovani che il prossimo anno diventeranno sacerdoti e due laici da oggi diaconi permanenti.

I diaconi

Giovanni Ballerini, classe 1994, è della parrocchia di Olgiate Comasco. Chiamato a svolgere il ministero diaconale nella comunità San Giovanni Paolo II di Cuveglio. Daniel Degli Esposti, 25 anni il prossimo 15 ottobre, è della parrocchia di Lomazzo (Co). Sarà in servizio come diacono a Casnate con Bernate. Carlo Tettamanti, 26 anni il prossimo 22 settembre, è della parrocchia di Civello, Villa Guardia. Per il ministero diaconale sarà impegnato nella comunità pastorale di Albate e Muggiò. I diaconi permanenti: Marco Roncaioli, della parrocchia San Martino di Castione Andevenno (So), Raul Vanzulli, della parrocchia San Bartolomeo, di Manera (Co).

L’omelia del vescovo

L’omelia del vescovo della diocesi comasca ha sottolineato il momento di gioia e di grazia per i nuovi diaconi. “La vera gioia è frutto di una vita donata. La grazia di Dio ha preparato, poco a poco, voi, giovani seminaristi, attraverso gli anni di formazione in seminario e ha sorretto voi due coniugati. La legge evangelica riconosce il primato di chi serve, invece della legge mondana che elogia chi si fa servire. Prendete l’abitudine di farvi carico dell’impotenza altrui. Abbiate disponibilità a simpatizzare con tutti, imparate a comprendere e valorizzare le ricchezze dell’altro, come fattore di crescita per ciascuno. Vi auguro di far consistere la vostra gioia più grande nel compimento del vostro ministero. Anche nei momenti di fatica lo Spirito santo non permetterà che la vostra gioia venga meno”.