Lombardia

Ci risiamo: nuova allerta meteo della Protezione civile

Arancione su alcune aree della Lombardia per tutta la giornata di domani, martedì 2 settembre

Ci risiamo: nuova allerta meteo della Protezione civile

Allerta arancione domani, martedì 2 settembre 2025, su settori di Veneto e Lombardia. Gialla, invece, sull’intero territorio di Friuli Venezia Giulia, Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e su parte di Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Molise e Campania.

Nuova allerta meteo in Lombardia

Lo indica la Protezione civile, nell’avviso diramato nel pomeriggio di oggi, lunedì 1 settembre. Dalle 18 (ma sono già in corso) sono previste precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana, in estensione dal primo mattino di domani a Lazio meridionale e Campania, specie sulle aree costiere.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Il focus sulla nostra Regione

Per quanto riguarda la Lombardia, la Protezione civile ha dedicato un focus alla nostra Regione:

“Per la restante parte della giornata di oggi, 1 settembre, si mantengono condizioni instabili. Le precipitazioni, in un primo momento deboli e continue, tenderanno nel corso del pomeriggio e della serata a intensificarsi e a insistere sui settori occidentali, assumendo anche carattere di rovescio o temporale, con possibili massimi locali compresi tra 50 e 100 mm. La perturbazione interesserà in primo momento solo i settori occidentali e marginalmente quelli orientali, ma verso sera si sposterà gradualmente verso Est. Per la giornata di domani, 2 settembre, si prevede ancora instabilità sulla Regione. Le precipitazioni saranno per lo più concentrate nelle ore notturne e in mattinata, ma proseguiranno anche nella seconda parte. Il carattere delle precipitazioni sarà prevalentemente temporalesco, in un primo momento sui settori orientali e successivamente su quelli centrali e occidentali. La possibilità di innesco dei fenomeni è più alta sulla fascia prealpina ma il flusso in quota proveniente da Nord potrebbe tendere poi a trascinarli verso Sud”.