Chiuso per lavori di adeguamento, ma al momento mancano i fondi per eseguirli. Lo ha reso noto la proprietà, il Comune di Graglia
A fine settembre il gestore se ne è andato
Il futuro del “Momba” resta un’incognita. Al momento, l’unica certezza è che il il Rifugio Mombarone, a 2.312 metri di quota, ha chiuso i battenti. Quando li riaprirà? Non è dato saperlo. “L’immobile – afferma il sindaco di Graglia, Marco Astrua, in carica da poco più di un anno – richiede lavori non eseguiti in precedenza, che adesso sono diventati improcrastinabili. Stiamo predisponendo il progetto, ma il vero problema sarà reperire i fondi”. Scaduto il comodato d’uso concesso alla Pro loco del Santuario di Graglia, il Comune, che è ritornato in possesso del rifugio il 30 settembre scorso al termine della stagione estiva, pare non disporre delle risorse necessarie per le opere di adeguamento della struttura.
Una raccolta firme per scongiurare la chiusura del rifugio
Inaugurato nel 1979, il “momba” era gestita dal 2018 da Manuel Rodriguez. In suo favore, lo scorso ottobre, era scattata una raccolta firme per scongiurare la chiusura prevista entro la fine del 2024. In soli 4 giorni la sottoscrizione aveva superato quota mille per poi proseguire su Facebook e sul grosso libro è stato collocato sulla porta. Una levata di scudi per chiedere che Manuel potesse restare, garantendo così la fruibilità di un punto di accoglienza fondamentale per i tanti escursionisti e sportivi che frequentano il Mombarone.
Cresce la preoccupazione per il futuro del “Momba”
Il Comune aveva concesso una proroga al gestore prendendosi il tempo necessario a svolgere tutte le verifiche del caso. Verifiche che hanno evidenziato la necessità eseguire lavori di adeguamento e messa a norma per poter procedere alla riassegnazione con un bando pubblico. Il futuro del rifugio desta molta preoccupazione come confermano anche gli Amici del Mombarone, società che organizza la corsa Ivrea-Mombarone, che proprio nei giorni scorsi hanno aiutato Manuel a portare via le ultime cose.