Alessandria (AL)

Capodanno Alessandrino 2025: tra festa, tradizione e riflessioni sul futuro

Ospite a Filo Diretto Monica Moccagatta, figura di riferimento per la città, anima del locale “Mezzolitro” e ideatrice del Capodanno Alessandrino

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Ospite oggi nel nostro programma Filo Diretto Monica Moccagatta, ideatrice e madrina del Capodanno Alessandrino con la quale abbiamo parlato della ventiduesima edizione dell’evento simbolo della città, che ha unito tradizione, solidarietà e il tema della robotica etica.

Origini e spirito del Capodanno Alessandrino

L’iniziativa nacque nel 2004 da un’intuizione: considerare settembre come vero inizio dell’anno, legato alla ripresa delle scuole e del lavoro. Col tempo è diventata una tradizione cittadina, con grande partecipazione popolare e ricadute positive sul tessuto sociale ed economico di Alessandria.

Quest’anno l’edizione è stata segnata dalla tragedia dell’ultraleggero precipitato, che ha spinto gli organizzatori – d’accordo con il sindaco – a rinunciare al brindisi ufficiale in segno di lutto.

L’edizione 2025 ha avuto come tema la robotica e l’intelligenza artificiale, affrontate dal punto di vista etico e con finalità di raccolta fondi per l’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie).

Monica Moccagatta: passione civica, locale storico e impegno sociale

Oltre al Capodanno, Monica Moccagatta è una figura di riferimento per la città, anima del locale “Mezzolitro”, punto d’incontro per generazioni di alessandrini. Un luogo che va oltre la semplice ristorazione, diventando uno spazio di socialità, confronto e creatività. Monica lo descrive come una “scuola di vita”, in cui ciò che conta non è solo il guadagno economico ma la passione e l’energia positiva che si trasmettono agli altri.

Questa visione affonda le radici nel suo passato da attivista. Negli anni ’90 è stata protagonista del movimento “Valle Bormida Pulita”, che lottò contro l’inquinamento prodotto dall’ACNA di Cengio. Un’esperienza che le ha insegnato il valore della cooperazione: lavorare insieme, al di là delle appartenenze politiche, per obiettivi comuni come la difesa dell’ambiente e della salute.

Lo stesso spirito anima oggi il Capodanno Alessandrino, che Monica definisce una missione collettiva più che un evento commerciale. Un modo per dare energia a tutta la città, dimostrando che entusiasmo e impegno civile possono fare la differenza.

Cultura del vino, arte e leggerezza

Conosciuta come grande esperta di vini, Monica Moccagatta ha spiegato come un calice non sia soltanto una bevanda, ma un vero e proprio rituale sociale. L’aperitivo, racconta, nacque come pausa tra la giornata lavorativa e il rientro a casa, un gesto quasi terapeutico che col tempo si è trasformato in un appuntamento conviviale.

Al di là delle valutazioni mediche, il vino viene visto come un elemento che scandisce i ritmi della vita quotidiana, favorisce le relazioni e, come recita il proverbio, “fa buon sangue”. È un pezzo di cultura che unisce convivialità, storia e piacere.

La puntata si è chiusa con un inatteso momento artistico: un frammento dai celebri “Monologhi della vagina”, interpretato da Monica con ironia e leggerezza. Un passaggio volutamente provocatorio, che ha voluto riportare l’attenzione sul linguaggio, sull’identità femminile e sulla capacità di sdrammatizzare attraverso il teatro.

In questo intreccio di riflessioni e sorrisi, il messaggio finale è stato chiaro: “Alessandria non è solo tradizione e impegno, ma anche voglia di ridere, di condividere e di affrontare i temi seri con lo spirito giusto”.