San Fermo della Battaglia (CO)

“Canepa” in liquidazione: a rischio il futuro di 153 lavoratori

Il comunicato a firma delle segreterie territoriali Filctem Cgil Como, Femca Cisl dei Laghi e Uiltec Uil Lombardia.

“Canepa” in liquidazione: a rischio il futuro di 153 lavoratori

L’azienda di San Fermo della Battaglia “Canepa” vuole cessare l’attività entro dicembre 2025: la preoccupazione delle organizzazione sindacali del territorio.

“Canepa” in liquidazione

La comunicazione è di oggi, giovedì 6 novembre: la volontà della tessitura “Canepa” Spa è di cessare l’attività entro dicembre 2025. E sono state le segreterie territoriali di Filctem Cgil Como, Femca Cisl dei Laghi e Uiltec Uil Lombardia (rispettivamente nelle voci di Cinzia Francescucci, Marco Felli, Serena Gargiulo) a divulgare la preoccupante novità: “Non vogliamo fare lo spezzatino della Canepa”, così dichiarava nel corso dell’anno l’amministratore delegato Alfredo Caneparo, aggiungendo che l’azienda aveva bisogno di un partner che credesse nelle potenzialità di questa storica realtà, mettendo in campo competenze ed esperienza. Oggi, invece, siamo stati convocati per un incontro nel quale ci è stata comunicata la messa in liquidazione della società. Solo pochi giorni fa avevamo sottoscritto, dopo un confronto presso il Ministero, l’accordo per la cassa integrazione per crisi fino a marzo 2026. Oggi apprendiamo, con sconcerto, la volontà di cessare l’attività entro dicembre 2025. I fondi Muzinich e Invitalia – quest’ultimo di matrice statale – hanno deciso di abbandonare la nave, a fronte di una perdita del 15% del fatturato rispetto al 2024, pari a circa 3.500.000 euro al settembre 2025”.

Centocinquanta famiglie a rischio

E’ stato comunicato, inoltre, che un’altra realtà è disposta all’acquisizione. C’è un però: l’offerta prevede il mantenimento di soli 50 posti di lavoro. “Noi, insieme ai 153 lavoratori attualmente occupati, siamo scioccati – continua così il comunicato – Eravamo consapevoli delle difficoltà, ma non immaginavamo un epilogo così drastico. Come organizzazioni sindacali, abbiamo immediatamente fermato gli impianti e convocato un’assemblea straordinaria con le lavoratrici e i lavoratori per informarli della gravissima situazione in atto. Di fronte a questa decisione inaccettabile, ci attiveremo con tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, coinvolgendo le istituzioni locali, nazionali e l’opinione pubblica, affinché non venga smantellata una realtà storica del tessile comasco e non si cancelli il futuro di oltre 150 famiglie”.