Lecco (LC)

Bilancio Sociale 2025: 9 milioni per la Lecco che cura

Minori, disabilità e anziani al centro degli investimenti dell’assessorato ai Servizi sociali

Bilancio Sociale 2025: 9 milioni per la Lecco che cura

Nove milioni di euro per tenere insime la Lecco che cura. È questa la cifra che, nel bilancio preventivo 2025, l’assessorato ai Servizi sociali guidato da Emanuele Manzoni porta in Commissione 3 per raccontare un lavoro fatto di numeri, ma soprattutto di persone: minori, anziani, famiglie, adulti fragili, disabili. Un ecosistema che negli ultimi cinque anni si è retto anche su 28 progetti e patti di collaborazione con 56 associazioni, fondazioni e realtà del terzo settore, per un totale di investimenti che supera i 18 milioni di euro.

Bilancio Sociale 2025: 9 milioni per la Lecco che cura

Una macchina complessa che ha il suo cuore negli interventi per l’infanzia e la minore età. I nidi comunali – oggi in grado di accogliere 144 bambini – sono affiancati dalle convenzioni con le strutture no profit, mentre l’area della tutela vede 345mila euro destinati al lavoro di psicologi, educatrici e assistenti sociali. Rimane consistente il capitolo delle rette dei minori inseriti in comunità: 1 milione e 178mila euro nel 2023, scesi a 925mila nel 2024. Per il 2025 il Comune ha in carico 40 ragazzi, più altri 17 legati all’ambito territoriale: a fronte di una spesa da un milione di euro, il contributo ottenuto copre appena 200mila euro. «Un aiuto importante, ma ancora molto lontano dal fabbisogno reale», è stato il commento dell’assessore.

Accanto ai minori, ci sono i servizi per la disabilità. I due Cse e Artimedia seguono complessivamente 60 progetti individuali; il centro diurno arriva a un costo annuo di 715mila euro; il Cfp – con i suoi 70 studenti nei percorsi grafici e agricoli – impegna 150mila euro. Cesea, tra personale e rette, richiede altri 268mila euro e coinvolge 57 persone. Non manca il trasporto sociale, 230mila euro all’anno, e il contributo per le 17 persone inserite in residenze sanitarie per la disabilità.

L’altro grande capitolo è quello degli anziani: un quarto della popolazione lecchese ha più di 65 anni, e questo dato da solo spiega un impegno crescente. Per il personale dedicato ai servizi anziani sono previsti 328mila euro; l’assistenza domiciliare conta 123 interventi attivi; 52 persone ricevono l’integrazione delle rette per rsa e appartamenti protetti, una voce che da sola vale 525mila euro. A questi si aggiungono i 130mila euro destinati ai pasti per circa 90 anziani fragili.

Sul fronte del sostegno economico, il Comune conferma il bonus Tari ereditato negli anni scorsi e il bonus affitto da 100mila euro, destinato alle famiglie con Isee fino a 7.500 euro. Nel 2024 il bando Tari ha accolto tutte le 296 domande presentate, mentre crescono le richieste al servizio dedicato ai nuclei familiari in difficoltà: 231 i casi seguiti nell’ultimo anno. Spazio anche all’housing sociale, con un fondo da 55mila euro.

Infine, la quota di solidarietà: 12 euro per ciascuno dei 47.700 residenti, un impegno condiviso con gli altri 30 Comuni dell’ambito di Lecco e che serve a mantenere la struttura sovracomunale dei servizi sociali.

«Il peso maggiore del nostro bilancio ricade su minori e disabilità», ha ricordato Manzoni, sottolineando però un elemento trasversale: la difficoltà nel reperire personale qualificato. «Soffriamo la mancanza di figure negli ambiti educativi e di cura: stiamo cercando di coinvolgere i giovani e rendere più attrattivo questo settore, perché senza persone non c’è servizio che possa funzionare».

Nove milioni, dunque, che non raccontano solo costi ma scelte politiche: la volontà di mettere al centro chi rischia di restare indietro e di costruire, pezzo dopo pezzo, una città che non lascia soli i suoi cittadini.

Andrea Gianviti