Pavia (PV)

“Arte che Parla”: alla Maugeri una mostra che racconta per immagini il mondo visto dagli occhi dei ragazzi con autismo

Un progetto che unisce creatività e cura per dare voce, attraverso le immagini, a emozioni difficili da esprimere a parole

“Arte che Parla”: alla Maugeri una mostra che racconta per immagini il mondo visto dagli occhi dei ragazzi con autismo

“Arte che Parla” è la mostra ospitata dall’IRCCS Maugeri di Pavia che raccoglie le opere realizzate dai ragazzi con autismo nei percorsi di arteterapia. L’esposizione fa parte del progetto Maugeri in Arte, che unisce creatività e cura per dare voce, attraverso le immagini, a emozioni difficili da esprimere a parole (foto di copertina: un’opera della mostra Arte che Parla, Maugeri In Arte).

“Arte che Parla”

Uno sguardo diverso sul mondo, fatto di linee, colori e immagini che sostituiscono le parole. È ciò che offre “Arte che Parla”, la mostra ospitata all’IRCCS Maugeri di Pavia dal 3 dicembre 2025 al 12 gennaio 2026, nata dalle opere realizzate dai giovani che partecipano ai percorsi di arteterapia dell’Atelier ISULA Spazio. Tempo. Creativo.

L’iniziativa si inserisce nel progetto Maugeri in Arte, che dal 2017 promuove l’incontro tra cura e creatività, trasformando gli spazi ospedalieri in luoghi di relazione, cultura e comunità.

Un’opera della mostra Arte che Parla, Maugeri In Arte

L’arte come momento di cura e condivisione

“Maugeri In Arte è un progetto di umanizzazione dei luoghi di cura che nasce dalla consapevolezza che bellezza e armonia in tutte le forme artistiche possono contribuire al positivo decorso di una patologia e risultare un valido sostegno in un percorso di recupero fisico e psicologico – dichiara Annalisa Andaloro, Direzione artistica e coordinamento Maugeri in Arte e Direttore Procurement and Supply Chain di Maugeri –. Ma è anche occasione di incontro e scambio reciproco con la popolazione, un’opportunità di dialogo e di riflessione. L’arte è un linguaggio universale che crea un ponte tra le persone, indipendentemente dai codici linguistici, dall’età o dall’esperienza di vita. Attraverso le immagini, l’arte diventa cura per tanti ragazzi con autismo che grazie al disegno, alle arti grafiche e ai nuovi media, riescono ad esprimere la loro essenza e a comunicare in maniera non verbale il mondo visto dai loro occhi”.

Annalisa Andaloro

Dare forma all’invisibile

Le opere in mostra sono il risultato di un percorso condotto da Luisa Follone, arteterapeuta ArTeA, con il sostegno dell’Associazione Genitori Dosso Verde. Disegni, collage, pitture e composizioni digitali diventano spazi sicuri in cui i ragazzi raccontano fragilità, paure, forze nascoste e aspetti del proprio mondo interiore.

Non semplici esercizi creativi, ma veri e propri racconti visivi: narrazioni intime che emergono dal lavoro condiviso nel laboratorio e che trovano, nella mostra, un modo per farsi conoscere dalla comunità.

Un’opera della mostra Arte che Parla, Maugeri In Arte

L’arteterapia polisegnica

L’approccio adottato – quello dell’Arteterapia a Modello Polisegnico – non mira a insegnare una tecnica né a intrattenere. Si tratta, invece, di un metodo teorico-clinico che utilizza il processo creativo come strumento di trasformazione.

Ogni segno, forma o colore costituisce un codice visivo che l’arteterapeuta interpreta per aiutare il ragazzo a comprendere aspetti del proprio vissuto emotivo e relazionale. È in questo dialogo silenzioso tra opera e terapeuta che avviene il cambiamento: un’evoluzione che parla senza bisogno di parole.