Il Ministero della Salute ha diffuso lunedì 10 novembre 2025 un avviso di richiamo alimentare per rischio microbiologicodovuto alla presenza di Escherichia coli oltre i limiti consentiti. Il provvedimento riguarda un lotto di mitili (Mytilus galloprovincialis), comunemente conosciuti come cozze, allevati in Grecia e confezionati da Britalia Società Cooperativa.
Escherichia coli nelle cozze: il richiamo
Secondo quanto riportato nell’avviso ufficiale, il richiamo è stato disposto a causa del superamento dei limiti massimi consentiti di Escherichia coli glucuronidasi positivo, rilevato nel prodotto. Le cozze richiamate sono vendute in reti da 10 kg, con numero di lotto 302/25/CGR/181 e data di confezionamento 04/11/2025. Lo stabilimento produttivo di riferimento è quello della Britalia Società Cooperativa (IT L6X0A CE), situato a Taranto, in viale Jonio n. 154.

A scopo precauzionale, il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, invita i consumatori a non consumare le cozze appartenenti al lotto segnalato e a restituirle al punto vendita dove sono state acquistate.
Il rischio, come sottolineato dal Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, riguarda anche la possibile commercializzazione illegale di mitili prelevati abusivamente, che possono sfuggire ai controlli ufficiali e rappresentare un serio pericolo per la salute dei consumatori.
Il Ministero ricorda che i molluschi acquistati esclusivamente attraverso canali autorizzati, confezionati in sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono invece essere consumati in sicurezza.
Cosa è la Seu
La Seu rappresenta la più grave complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VtT). L’infezione si trasmette principalmente per via alimentare (carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati), ma può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.