Alessandria 1994: il ricordo dell’alluvione e l’eredità di Francesca Calvo

Il ruolo determinante dell’allora sindaca Francesca Calvo nell'alluvione del '94, madre del consigliere Davide Buzzi Langhi

Ospite a Filo Diretto, il consigliere regionale Davide Buzzi Langhi racconta quei “giorni del fango” e il ruolo decisivo della madre-sindaca nella ricostruzione di Alessandria.

L’alluvione del ’94 ad Alessandria

Sono trascorsi 31 anni dall’alluvione che devastò Alessandria nel novembre 1994. Una ferita profonda che segnò la storia della città e ne cambiò il volto. A ricordare quei giorni è Davide Buzzi Langhi, figlio dell’allora sindaca Francesca Calvo, protagonista della complessa rinascita post-emergenza.

Le immagini di una città sommersa dall’acqua restano indelebili nella memoria collettiva. Oltre tre quarti del territorio cittadino furono colpiti, con danni enormi alle abitazioni, agli esercizi commerciali e alle infrastrutture. Dodici persone persero la vita, mentre l’ospedale rimase gravemente compromesso, aggravando la situazione sanitaria già critica.

In quel contesto drammatico, la giovane amministrazione guidata da Francesca Calvo si trovò a dover affrontare una sfida imprevista e imponente. Nonostante la recente elezione e l’assenza di una lunga esperienza amministrativa, il sindaco si fece promotore di una richiesta decisa di fondi al Governo, all’epoca guidato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. Le risorse arrivarono rapidamente e furono investite con efficienza, soprattutto per sostenere il ritorno nelle abitazioni e la ripresa delle attività economiche.

La figura di Calvo è ancora oggi ricordata con grande affetto da molti cittadini. Il suo stile amministrativo, spesso descritto come energico e diretto, trasmise senso di vicinanza alla popolazione colpita. Secondo Buzzi Langhi, questo legame emotivo rappresenta uno dei motivi per cui, a distanza di decenni, il nome della madre è ancora associato a un momento di rinascita collettiva.

La commemorazione dell’alluvione non è solo un esercizio di memoria, ma un invito a riflettere sul valore della responsabilità pubblica nei momenti di crisi e sulla capacità delle istituzioni di farsi carico delle comunità in difficoltà.

Il punto sul nuovo ospedale di Alessandria

Il Piemonte sta attraversando una fase di profonda riorganizzazione del sistema sanitario, con interventi strutturali e strategici che puntano a rafforzare servizi, personale e infrastrutture. Tra i progetti più rilevanti c’è quello del nuovo ospedale di Alessandria.

Il nuovo piano socio sanitario regionale guarda al 2030 con l’obiettivo di migliorare la copertura territoriale e ridurre le liste d’attesa. La sfida principale rimane la carenza di medici e infermieri, un problema diffuso in tutta Italia. L’apertura e il potenziamento del corso di Medicina ad Alessandria rappresentano un primo passo per formare nuovi professionisti e favorire il ricambio generazionale.

Al centro del dibattito cittadino c’è però il progetto del nuovo ospedale, che sarà finanziato attraverso risorse pubbliche con l’intervento dell’INAIL. La struttura avrà un ruolo ampliato rispetto all’attuale e punta a ottenere il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico (IRCCS), con ricadute importanti in termini di ricerca e attrazione di competenze.

Sul percorso amministrativo, Buzzi Langhi invita a superare le tensioni tra Comune e Regione. Secondo il consigliere, la collaborazione tra enti è fondamentale per garantire tempi certi e una programmazione efficace. Sul tema della futura destinazione del vecchio ospedale, sostiene la necessità di un confronto ampio all’interno della comunità cittadina, coinvolgendo professionisti, associazioni e istituzioni locali.

La realizzazione del nuovo polo sanitario rappresenta non solo un investimento infrastrutturale, ma anche un’opportunità per ridisegnare l’accesso ai servizi e il ruolo di Alessandria nel panorama regionale.

Alessandria tra sicurezza, commercio e logistica

Qual è lo stato attuale della città di Alessandria e quali prospettive si aprono per il futuro? Il consigliere regionale Davide Buzzi Langhi traccia un quadro critico ma orientato al rilancio.

Secondo Buzzi Langhi, la città vive un momento di difficoltà in vari ambiti. La percezione di insicurezza è aumentata, soprattutto nelle ore serali e in alcune zone sensibili, come l’area della stazione. Le politiche di sorveglianza e presidio sono considerate utili, ma da rendere più costanti e strutturate.

Sul fronte economico, il commercio tradizionale continua a soffrire, come avviene in molte città italiane. Tuttavia, l’ospite rileva una mancanza di misure locali di sostegno, come agevolazioni fiscali o iniziative di valorizzazione del centro. I recenti lavori del teleriscaldamento, pur necessari, avrebbero aggravato le difficoltà delle attività senza prevedere adeguati ristori.

In controtendenza, il settore della logistica viene identificato come uno dei principali motori di sviluppo. La riqualificazione dello scalo ferroviario e i nuovi insediamenti industriali collegati al Terzo Valico rappresentano opportunità significative in termini di occupazione e attrattività economica. La sfida, afferma Buzzi Langhi, è accompagnare questi processi tramite politiche urbanistiche chiare e tempi certi.

Guardando al futuro, il consigliere richiama la necessità di una visione amministrativa condivisa, capace di coniugare crescita e qualità della vita. Le prossime elezioni comunali saranno, in questo senso, un passaggio chiave.