Una pomeriggio che lascerà il segno nella storia del Palio dei Cantù di Martinengo quello di oggi, domenica 19 ottobre, non solo perché per la prima volta in 45 anni gli asinelli non hanno potuto correre in centro con i loro fantini, ma anche per la reazione composta ma ferma dei cinque “cantù” in gara, che hanno sfilato con cartelli di protesta contro gli animalisti, tra gli applausi del pubblico.
Un palio senza asinelli e meno pubblico
Un’atmosfera diversa quella che si è respirata oggi a Martinengo in occasione del 45esimo Palio dei Cantù. Città addobbata a festa, certo, abili sbandieratori, suggestivi squilli di tromba e rullo di tamburi, mirabili sfilate di 300 figuranti agghindati con sontuosi abiti frutto di un meticoloso lavoro sartoriale, spettacolari combattimenti di armigeri. Tutto bellissimo. Ma negli occhi di tutti un velo di tristezza e sulle labbra rammarico e rabbia per la decisone – sofferta e dettata dall’Ats di Bergamo – che l’Amministrazione e gli organizzatori hanno dovuto prendere, a soli due giorni dalla kermesse: annullare l’evento clou, la corsa in centro degli asinelli, a causa di una mail-bombing degli animalisti. Un colpo al cuore per i martinenghesi, legatissimi alle loro tradizioni, proprio nell’anno della celebrazione del 550esimo anniversario dalla morte del condottiero Bartolomeo Colleoni, e che proprio non ci stanno a passare per una comunità che maltratta gli animali. A risentirne l’immagine stessa della città e anche l’affluenza di pubblico all’appuntamento che richiede mesi di duro lavoro: è accorso sì numeroso ma non come gli scorsi anni, sotto i portici infatti sono rimasti spazi liberi.
La protesta dei “cantù” contro gli animalisti
E così, dopo le evoluzioni degli sbandieratori della Contrada Prevostura di San Secondo Parmense e le splendide rappresentazioni dei cinque “cantù” in gara, prima della premiazione è andata in scena un protesta, civile ma eloquente.
“Cari amici e cittadini di Martinengo, in questo momento avremmo dovuto dare inizio alla sfida allegro andante con gli asinelli – ha affermato dal palco dove sedeva la giuria posto in piazza Maggiore Claudio Asperti – come avrete avuto modo di sapere quest’anno, con grande, grande rammarico, la corsa degli asinelli non si potrà tenere. Questa decisione ci è stata imposta da ingerenze esterne, in una maniera così subdola che non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di far valere le nostre ragioni, e ne abbiamo perché tutto quello che doveva essere fatto per la tutela degli animali, dei nostri animali, è stato fatto. Nonostante questa rinuncia di oggi, volta anche a tutelare il pubblico presente da possibili azioni insensate di queste persone, il nostro impegno per il benessere degli animali e per la tradizione resta quello di sempre”.
E tra il pubblico a questo punto si è levato un applauso spontaneo.
“Quindi – ha ripreso – per far sentire la nostra voce in modo pacifico ma deciso, al posto degli asinelli, sfileranno gli stendardi dei nostri cinque ‘cantù’ seguiti dai nostri fantini sul medesimo percorso, in segno di protesta, ricordando a tutti quanto siano importanti le nostre tradizioni. Quarantacinque anni di Palio non si chiudono per volere di alcune persone che non hanno alcun diritto di poterlo chiedere… Grazie a tutti voi per il vostro sostegno e, nonostante tutto, viva il Palio e viva il ‘Gruppo Colleoni’”.
Dalla piazza un applauso ancora più forte e fischi di approvazione, quindi i “cantù” hanno sfilato armati di cartelli con su scritte taglienti frasi di protesta: “Il moralismo ha vinto, la logica ha perso”; “Gli asinelli muti ma qualcuno ha ragliato al posto loro”; “Hanno difeso gli asini dal nastro di partenza”; “Mattanza di che? Una corsa lenta non una battaglia”; “Difendiamo le tradizioni. Non distruggiamole!!!”; “Quarantacinque anni di rispetto non di maltrattamenti”; “Hanno fermato la corsa per amore, per la logica nessuno si è fatto avanti”; “Annullata la camminata allegro andante per gli animalisti troppo pericolosa!!!”; “Gli asinelli non hanno chiesto aiuto. Ma grazie lo stesso!”; “La tradizione correva da 45 anni poi sono arrivati gli espertoni”; “Gli asinelli volevano correre ma qualcuno li ha fermati. (Senza chiedere a loro)”.
“Riporteremo in piazza questo evento come gli altri anni, anzi più grande – ha concluso il presidente del ‘Gruppo Folcloristico Bartolomeo Colleoni’ – perché non ci stiamo piegando… è solo un atto di riflessione ma torneremo”.
Vince il “cantù” Martineghì Borg di och
A trionfare è stato il “cantù” “Martinenghì borg di och” davanti a “Vallere Murnighèl”, mentre al terzo posto “Ssota”, tutti premiati dal sindaco Pasquale Busetti. In piazza è esplosa la gioia dei vincitori, che hanno cantato a squarciagola e festeggiato con fazzoletti al vento. A chiudere la magnifica giornata i combattimenti degli armigeri.



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