Aeroporto di Orio, calano i voli: c'è un problema fra Ryanair e Sacbo? No, ma forse sì
Ne hanno parlato tutti i giornali: lo scalo di Bergamo è l’unico in Italia a registrare il segno meno (tre e mezzo per cento). Il presidente Sanga: «Previsto»

di Paolo Aresi
Com’è possibile che i passeggeri a Orio siano in calo mentre Ryanair - la compagnia irlandese che rappresenta l’ottanta per cento dei movimenti nello scalo bergamasco - mantiene i suoi livelli europei e, anzi, a luglio ha stabilito il nuovo record assoluto trasportando quasi ventuno milioni di passeggeri in un mese? L’aumento rispetto al luglio dello scorso anno è stato di circa il tre per cento. Del resto, dall’inizio del 2025 Ryanair ha raggiunto numeri invidiabili con 203 milioni di passeggeri e un incremento del sette per cento. L’aumento di Ryanair e il lieve calo di Orio paiono in contraddizione.
Ha risposto alla questione il presidente della Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio, Giovanni Sanga: «Non è un problema, assolutamente. È un calo fisiologico che avevamo annunciato già lo scorso anno. Il nostro scalo nel 2024 aveva battuto tutti i suoi record arrivando a 17 milioni e 340 mila passeggeri, non potevamo salire ulteriormente. D’altro canto, dopo il Covid la nostra crescita è stata davvero fortissima. Consideriamo che nel 2019 eravamo a tredici milioni di passeggeri e che nel 2020 si era registrato il calo che sappiamo: da allora siamo l’aeroporto italiano che è più cresciuto in termini percentuali. Ora bisognava rallentare».
Sanga insiste su questo punto e spegne sul nascere le voci che alludono a un problema di rapporti tra l’aeroporto di Bergamo e l’azienda di O’Leary. E spiega: «Se dopo il record dello scorso anno, fossimo andati avanti superando i diciotto milioni di passeggeri avremmo avuto le critiche di chi si preoccupa per l’ambiente e non soltanto. Il problema è che bisogna trovare un equilibrio, per questa ragione è stato giusto rallentare. Avevamo programmato un calo del cinque per cento e, più o meno, così è stato».
Un calo benefico
Il traffico del nostro scalo dipende in gran parte dalla compagnia aerea irlandese, il restante venti per cento è diviso tra altre società. Questo dato rende Ryanair molto forte contrattualmente rispetto allo scalo bergamasco: un calo dell’impegno di Ryanair su Orio metterebbe in difficoltà il nostro aeroporto.
I numeri dei primi sei mesi dell’anno di Orio sono stati posti in evidenza dai giornali nei giorni scorsi. Il dato complessivo è di un calo del tre e mezzo per cento dei passeggeri, inferiore al cinque per cento programmato da Sacbo. Scorrendo i dati bergamaschi si scopre che il calo maggiore di viaggiatori nei primi sei mesi dell’anno ha riguardato le rotte nazionali.
Una diminuzione dichiarata anche da Ryanair che, alla fine del 2024, aveva informato del taglio di alcuni collegamenti su Orio a causa del ritardo nella consegna di nuovi aeroplani. Subito la notizia era stata commentata in modo vario: in pochi credevano alla questione della carenza di velivoli e questi mesi hanno dato loro ragione. Se Ryanair dispone di meno aerei, come ha potuto stabilire il suo nuovo record di viaggiatori? E perché alcune destinazioni sono state spostate da Orio a Malpensa? Che cosa vuole la società irlandese dall’aeroporto bergamasco? Oppure è una scelta precisa della Sacbo che, dopo l’esplosione degli ultimi anni - come ha dichiarato il suo presidente - ha preferito un anno di pausa?
I numeri offerti da Enac (...)