Seriate (BG)

A Seriate si apre il dibattito sulle nuove cittadinanze: cerimonia sì o cerimonia no?

Un seriatese ha lamentato l’assenza di un momento solenne nella consegna dell’importante documento a una famiglia albanese

A Seriate si apre il dibattito sulle nuove cittadinanze: cerimonia sì o cerimonia no?
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di Marta Belotti

Quello di lunedì 26 maggio è stato un consiglio comunale di Seriate che, anche se con posizioni e voti divergenti tra maggioranza e minoranza, ha viaggiato in acque tranquille fino al settimo punto, l’ultimo all’ordine del giorno.

Si trattava di una mozione letta da Marco Sironi di Sinistra per un’Altra Seriate, ma condivisa da tutta la minoranza, quindi Pd e Seriate Bene Comune. Il testo chiedeva, per i nuovi cittadini italiani, di «istituire una cerimonia con la presenza del sindaco stesso o di un assessore o di un consigliere delegato, con la fascia tricolore al petto, prevedendo inoltre la consegna al neo cittadino di una copia della Costituzione Repubblicana».

La proposta era nata a seguito della lettera al sindaco firmata da Giulio Baroni, cittadino seriatese che per motivi lavorativi aveva affiancato una famiglia nella domanda di cittadinanza. Baroni aveva spiegato di esser rimasto stupito dell’assenza di un cerimoniale.

Aveva raccontato: «È una giornata importante per la famiglia italiana di origine albanese. Vestiti eleganti, si presentano all’usciere e chiedono dove si svolgerà la cerimonia per l’attestato di cittadinanza. “Biglietto 001 sportello 4, nell’attesa sedetevi e aspettate il vostro turno”. Chiamati, recuperiamo due sedie per far sedere anche i due bambini, che non sono andati a scuola perché è una giornata speciale. La bambina (...)

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