5x1000 agli enti del Terzo settore nazionale: il podio è tutto del Nordovest
L'Agenzia delle entrate ha pubblicato l'elenco di quanti e quali enti hanno preso quali e quanti contributi dal 5X1000 nel 2024.

Il sostentamento degli enti del Terzo settore con il 5x1000 è fondamentale: ecco il podio di chi prende più contributi dalle dichiarazioni dei redditi.
5x1000 agli enti del Terzo settore ecco la classifica
Gli enti del Terzo Settore possono operare soprattutto grazie alle donazioni e ai contributi che ricevono: il bacino di entrate forse più significativo è rappresentato dal 5x1000 e l’Agenzia delle Entrate ha appena pubblicato l’elenco dei beneficiari per l’anno finanziario 2024. Tutto il podio è per il Nordovest. In totale sono oltre 91mila gli enti beneficiari, per un contributo complessivo di quasi 523 milioni di euro. Al primo posto si conferma, con un ampio distacco, la Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro Ets, scelta da 1.763.993 contribuenti e destinataria di 71.799.594,47 euro (circa il 13,7% del totale). Al secondo posto la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, indicata da 275.603 contribuenti, con 12.161.686,44 euro. La medaglia di bronzo va a Emergency Ong Onlus, con 283.836 scelte e 10.608.104,49 euro di contributi. Questi primi tre enti operano nella ricerca medica (oncologica) e nel volontariato internazionale.
Completano la top ten altri sette enti no-profit che sono attivi nel volontariato sociale o nella ricerca sanitaria. In classifica figurano la Fondazione Lega del Filo d’Oro Ets – Ente Filantropico (assistenza a persone sordocieche) con 9.317.053,39 euro, l’Associazione Italiana contro le Leucemie (Ail) con 8.725.831,94 euro, l’Istituto Europeo di Oncologia Srl con 7.894.768,83 euro, Medici Senza Frontiere Onlus con 7.792.286,65 euro, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla Ets con 7.371.579,66 euro, Save the Children Italia Ets con 6.764.177,30 euro e infine la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Anna Meyers Ets con 5.232.606,51 euro. Ciascuno di questi enti ha ricevuto importi compresi tra 5,2 e 9,3 milioni di euro in base alle preferenze espresse dai contribuenti.
Dal confronto con gli anni precedenti emerge l'affezione dei contribuenti
Significativo anche il confronto con gli anni precedenti in quanto conferma una forte affezione da parte dei contribuenti: il podio dell’anno fiscale 2023 infatti vede sempre Airc scelto 1.637.880 volte con 69.341.099 euro di contributi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con 268.584 scelte e 12.199.391 euro, Emergency con 290.627 scelte e 11.332.519,82 euro di contributi.
Ma cos’è il 5x1000?
Il 5 per mille è la quota di imposta sui redditi delle persone fisiche che il contribuente, secondo principi di sussidiarietà fiscale, può destinare agli enti non profit iscritti all’elenco dei beneficiari tenuto dall’Agenzia delle Entrate e alle iniziative sociali dei comuni. Nella compilazione della dichiarazione dei redditi si può o firmare nel riquadro corrispondente affinché il proprio 5 per mille sia distribuito su tutti i partecipanti oppure si può scegliere un’organizzazione, riportandone il codice fiscale nel riquadro. Tutte le organizzazioni beneficiarie, a prescindere dall’ambito di attività, hanno l’obbligo di rendicontazione e questo significa trasparenza e di conseguenza maggiore fiducia da parte dei contribuenti che possono verificare quanto donato. Non a caso nel 2006 le firme erano circa 15 milioni, oggi superano i 20. Quando fu introdotto nel 2006, il 5 per mille era poco più di un esperimento ma nel 2015 è stato stabilizzato, diventando una voce fissa del bilancio dello Stato. Per le organizzazioni, questa stabilità ha significato la possibilità di pianificare nel lungo periodo, investire in progettualità durature e rafforzare la fiducia con i sostenitori. Ampliato anche il numero dei beneficiari: non più solo enti di ricerca, associazioni di volontariato e onlus, ma anche a comuni per attività sociali, associazioni sportive dilettantistiche e, con la riforma del Terzo Settore, gli enti iscritti al Runts, permettendo anche a piccole realtà ma radicate sul territorio di accedere a una risorsa importante.
Rimane un nodo da sciogliere, quello del tetto massimo di risorse stanziabili e fissato a 525 milioni di euro l’anno: la quota eccedente rimane nelle casse dello Stato. Gli enti chiedono che questo tetto venga eliminato.