Sabaudia (LT)

Passerella sulle dune dal giardino della villa al mare, donna condannata a due mesi e multata

Un percorso di 30 metri, fissato a una struttura portante in pali di castagno ancorati alla duna 

Passerella sulle dune dal giardino della villa al mare, donna condannata a due mesi e multata

Una passerella abusiva sulla duna per raggiungere la spiaggia dal giardino della propria villa sul lungomare di Sabaudia. Due mesi di reclusione e 5.000 euro di multa per una donna, tenuta anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno ambientale nei confronti del Comune, valutato in 2.000 euro. L’opera abusiva dovrà essere essere demolita a spese della donna. L’Ufficio antiabusivismo del Comune e la Polizia Locale controlleranno l’esecuzione dell’adempimento.

La sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Latina chiude in primo grado una vicenda relativo ad un abuso sulle dune rilevato dai servizi di controllo del lungomare: in assenza dei prescritti titoli abilitativi, era stata realizzata una passerella di legno lunga 30 metri, fissata a una struttura portante in pali di castagno ancorati alla duna.

Conseguente la denuncia alla Procura della Repubblica di Latina nei confronti della donna, proprietaria della villa e committente dell’opera abusiva, che impattava sensibilmente sull’ambiente naturale, deturpando un patrimonio collettivo che caratterizza la Città delle Dune.

L’Amministrazione comunale di Sabaudia, tutelata in giudizio dall’avvocato Marco Rossi, si era poi costituita come parte civile,

Il Sindaco

“ La salvaguardia della duna e del litorale è uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione comunale” ha dichiarato il Sindaco Alberto Mosca dopo avere appreso della nuova Sentenza favorevole al Comune. “Per tale motivo – ha proseguito il primo cittadino – abbiamo accresciuto le capacità operative della Polizia Locale e del Servizio Antiabusivismo,  mettendo a loro disposizione tecnologie innovative che facilitano le attività di prevenzione e individuazione di ogni forma di abuso”.