Bedizzole (BS)

A2A rinuncia al progetto del biometano a Bedizzole. Stop all’impianto dopo anni di battaglie

Dopo anni di opposizioni e prescrizioni provinciali, si ferma il progetto da 60.000 tonnellate annue di FORSU: per i comitati è una vittoria del territorio.

A2A rinuncia al progetto del biometano a Bedizzole. Stop all’impianto dopo anni di battaglie

Inaspettata inversione a U per il progetto industriale che avrebbe dovuto sorgere a Bedizzole, al confine con Calcinato: A2A Ambiente S.p.A. ha comunicato, con una mail protocollata il 27 ottobre ai principali enti territoriali e regolatori, la rinuncia alla realizzazione dell’impianto di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani destinato alla produzione di biometano e compost. La decisione arriva dopo che, nel giugno del 2022, la Provincia di Brescia aveva firmato l’atto dirigenziale che concludeva positivamente il procedimento autorizzativo, imponendo un articolato pacchetto di prescrizioni. L’impianto, che avrebbe dovuto trattare sessantamila tonnellate di FORSU all’anno per produrre sei milioni di metri cubi di biometano e quindicimila tonnellate di compost, viene così definitivamente accantonato dopo anni di iter amministrativo e dibattito pubblico.

Opposizione dei cittadini e criticità ambientali

Fin dall’avvio del progetto, il piano aveva incontrato la ferma opposizione del Comitato Cittadini Calcinato e di numerosi gruppi ambientalisti, che denunciavano la scarsa trasparenza del procedimento e la mancanza di un reale coinvolgimento della popolazione nelle scelte. Le principali preoccupazioni riguardavano l’aumento del traffico pesante, il rischio di emissioni odorigene e l’impatto cumulativo con altri insediamenti industriali già presenti nell’area. La nuova viabilità prevista, che avrebbe concentrato il transito su una sola strada alternativa, era considerata un ulteriore elemento critico, potenzialmente aggravando la qualità dell’aria e la vivibilità delle frazioni circostanti.

Una vittoria per i comitati locali

Con la rinuncia annunciata da A2A, si chiude una vicenda che per anni ha animato il dibattito tra istituzioni, cittadini e associazioni. I comitati locali esprimono soddisfazione per una scelta considerata una vittoria del territorio e dell’ambiente, in un’area già fortemente compromessa dal punto di vista industriale e dal consumo di suolo. Pur riconoscendo il valore della produzione di biometano e del riciclo della frazione organica, gli ambientalisti sostenevano che non vi fossero reali esigenze territoriali per un nuovo impianto. La decisione di A2A pone così fine a una controversia durata anni, con decine di transiti giornalieri evitati e un impatto significativo scongiurato sulla viabilità locale.