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Ucraina, scatta la tregua di tre giorni voluta da Putin ma Kiev denuncia bombardamenti su Sumy

Macron convoca consiglio di sicurezza congiunto Francia-Germania

Ucraina, scatta la tregua di tre giorni voluta da Putin ma Kiev denuncia bombardamenti su Sumy
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È entrata in vigore alla mezzanotte di giovedì 8 maggio 2025 la tregua di tre giorni ordinata da Vladimir Putin in concomitanza con le celebrazioni per l’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo. Ma il cessate il fuoco unilaterale proclamato dal Cremlino è stato subito messo in discussione da nuovi attacchi denunciati dall’Ucraina, che ha segnalato bombardamenti russi con bombe teleguidate sulla regione settentrionale di Sumy nella mattinata dello stesso giovedì.

Stop al cessate il fuoco, Putin incontra Xi Jinping

Nonostante la dichiarazione di Mosca di rispettare il cessate il fuoco – ma solo “finché non vi saranno provocazioni” – l’Ucraina ha rigettato fin dall’inizio l’iniziativa, definendola una “messa in scena”. Kiev ha ribadito la propria proposta alternativa di una tregua di almeno 30 giorni, accompagnata dalla creazione di una fascia di sicurezza di 30 chilometri lungo la linea del fronte, da monitorare con osservatori internazionali. Il Cremlino, però, ha affermato di non aver mai ricevuto ufficialmente questa proposta tramite i mediatori americani.

I primi segnali di scetticismo verso la tregua si sono manifestati già nelle ore precedenti l’entrata in vigore del cessate il fuoco, quando attacchi aerei reciproci tra le due parti hanno causato la chiusura di aeroporti in Russia e provocato almeno due vittime in Ucraina. Aerei russi hanno continuato a colpire Sumy anche dopo la mezzanotte, secondo quanto riportato dall’Aeronautica militare ucraina.

Ucraina, scatta la tregua di tre giorni voluta da Putin ma Kiev denuncia bombardamenti su Sumy
Una foto dell'incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin a Mosca

Nel frattempo, la capitale russa si prepara alla grande parata sulla Piazza Rossa con la presenza di diversi leader internazionali, tra cui il presidente cinese Xi Jinping e il presidente serbo Aleksandar Vučić. Il primo ministro slovacco Robert Fico, unico capo di governo UE atteso a Mosca, ha ignorato gli avvertimenti dell’Unione Europea riguardo le implicazioni della sua partecipazione per il processo di adesione all’UE della Serbia. Xi Jinping ha ribadito l’alleanza strategica tra Cina e Russia, dichiarando che “nessun dialogo avviato da Washington potrà minare l’amicizia e la fiducia reciproca tra Pechino e Mosca”.

Sul campo intanto resta la guerra. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio su Telegram, ha accusato la Russia di voler sfruttare le celebrazioni per coprire nuove azioni ostili.

"È chiaro a tutti chi è l’origine della guerra”, ha scritto. “La nostra proposta di tregua resta valida. È il momento di dare una possibilità alla diplomazia”.

Si rafforza l'asse Francia-Germania

Sul fronte occidentale, si rafforza l’asse franco-tedesco con il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz. In un incontro a Parigi con Emmanuel Macron, è stata annunciata la creazione di un Consiglio congiunto di difesa e sicurezza, destinato a diventare un nuovo pilastro della visione macroniana di autonomia strategica europea.

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Emmanuel Macron e Friedrich Merz

Risponderemo insieme alle sfide che l’Europa deve affrontare”, ha dichiarato Macron, sottolineando l’importanza di un approccio coordinato anche in un contesto geopolitico reso più incerto dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

Merz, considerato un “cancelliere molto europeo”, ha mostrato una netta discontinuità rispetto alla tradizionale prudenza tedesca in materia di difesa, aprendo alla possibilità di mettere la Germania sotto l’ombrello nucleare franco-britannico e appoggiando la fornitura di missili Taurus all’Ucraina. Tuttavia, restano divergenze significative tra Berlino e Parigi, in particolare sul finanziamento della difesa comune: la Germania non è pronta ad accettare l’idea francese degli Eurobond, lasciando intravedere futuri scontri sulle modalità di sostegno economico alla sicurezza europea.