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Ucraina, nuova notte d’inferno: lanciati 650 droni e 51 missili

In numerose zone del Paese blackout da 12-16 ore. Lunedì Zelensky a Londra per incontrare Starmer, Macron e Merz

Ucraina, nuova notte d’inferno: lanciati 650 droni e 51 missili

L’Ucraina ha vissuto una delle notti più difficili degli ultimi mesi. Un massiccio attacco russo con droni e missili ha colpito infrastrutture critiche in numerose regioni del Paese, provocando blackout diffusi, danni ai trasporti e un nuovo picco di tensione mentre sul fronte diplomatico si moltiplicano i tentativi di negoziato.

L’attacco: oltre 700 velivoli ostili lanciati in poche ore

Secondo l’aeronautica ucraina, Mosca ha lanciato complessivamente 704 velivoli ostili, tra cui 5 missili balistici e 241 droni, oltre a ondate successive che hanno portato il numero totale delle incursioni a più di 650 droni e 51 missili.
Tra le armi impiegate figurano tre missili ipersonici Kh-47M2 “Kinzhal” e diversi Iskander-M/KN-23, insieme a droni d’attacco Shahed e altri modelli di produzione russa.

Le difese ucraine hanno riferito di aver abbattuto o neutralizzato 179 obiettivi aerei, tra cui quattro missili. Ma l’intensità dell’assalto ha comunque consentito a 65 droni di colpire obiettivi in almeno 14 località.

Blackout, servizi interrotti e trasporti paralizzati

Tra le aree colpite più duramente c’è Kremenchuk, dove il sindaco Vitaliy Maletsky ha denunciato interruzioni di elettricità, acqua e riscaldamento. Le squadre d’emergenza sono al lavoro 24 ore su 24 per ripristinare i servizi essenziali.

Danni significativi si registrano anche nel nodo ferroviario di Fastiv, nella regione di Kiev, dove la stazione ha subito un incendio a causa dell’impatto di un missile. Diverse regioni ucraine si trovano ora ad affrontare blackout che possono durare 12–16 ore al giorno, secondo Ukrenergo, il gestore nazionale della rete elettrica. Il presidente del consiglio di amministrazione, Vitaliy Zaichenko, in un’intervista a Ukrainska Pravda ha previsto che ci vorranno settimane per migliorare la situazione.

Sirene antiaeree sono risuonate anche in Polonia orientale, dove l’aeronautica di Varsavia ha fatto alzare in volo i caccia in modalità preventiva, segnalando quanto l’offensiva russa abbia avuto una portata regionale.

Mosca: “Abbattuti 77 droni ucraini in Russia”

La Russia ha a sua volta riferito di aver intercettato e distrutto 77 droni ucraini nelle regioni occidentali del Paese, secondo il Ministero della Difesa citato dalla Tass. Nell’oblast di Rostov, le autorità parlano di danni a un’infrastruttura energetica causati da attacchi ucraini.

Diplomazia in movimento: Miami, Londra e nuove aperture russe

La notte di bombardamenti arriva mentre gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra stanno intensificandosi. A Miami, il capo negoziatore ucraino Rustem Umerov e il capo di stato maggiore Andriy Hnatov hanno incontrato per due giorni gli emissari di Donald Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner. Entrambe le parti parlano di “progressi” e prevedono un nuovo incontro.

In parallelo, il presidente Volodymyr Zelensky sarà lunedì 8 dicembre 2025  a Londra, dove vedrà il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz.

Sul fronte russo, il Cremlino ha definito “positivo” il cambiamento della strategia di sicurezza nazionale americana — modificata dall’amministrazione Trump — che non menziona più la Russia come “minaccia diretta”.

I nodi del negoziato: Donetsk e Zaporizhzhia

Secondo l’inviato della Casa Bianca Keith Kellogg, il raggiungimento di un accordo per porre fine al conflitto sarebbe “vicino”, ma restano due questioni centrali:

  • il destino dell’oblast di Donetsk, che Mosca vuole annettere completamente;
  • il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente in mano russa.

“L’ultimo miglio è sempre il più difficile”, ha dichiarato Kellogg, sottolineando che la risoluzione di questi dossier potrebbe aprire la strada a un’intesa più ampia.