La giustizia turca ha emesso mandati di arresto con l’accusa di genocidio e crimini contro l’umanità nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e di altri 36 funzionari del governo israeliano, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e il capo di Stato maggiore dell’esercito, Eyal Zamir.

Procura Istanbul: “Perpetrato crimini di genocidio a Gaza”
La procura generale di Istanbul, che ha diffuso la notizia, ha spiegato che i 37 indagati sono accusati di aver “perpetrato in modo sistematico crimini di genocidio a Gaza”, citando in particolare il bombardamento dell’Ospedale dell’amicizia turco-palestinese, costruito dalla Turchia nella Striscia e distrutto da un raid israeliano nel marzo scorso.

Il provvedimento ha un carattere principalmente simbolico: non implica l’arresto effettivo dei destinatari, a meno che questi non si rechino in Turchia, un’eventualità al momento improbabile, considerati i rapporti tesi tra Ankara e Tel Aviv.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha definito la decisione “l’ultima trovata pubblicitaria del tiranno Erdogan”, accusando la magistratura turca di essere diventata “uno strumento per mettere a tacere rivali politici, giudici e giornalisti”.

I rapporti tra Turchia e Israele si sono fortemente deteriorati dall’inizio della guerra a Gaza. Dopo aver richiamato l’ambasciatore israeliano e sospeso gli scambi commerciali nel 2024, Ankara si è unita al Sudafrica nell’accusa di genocidio contro Israele presentata alla Corte internazionale di giustizia.
Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha più volte paragonato Netanyahu a Hitler, denunciando le operazioni israeliane a Gaza come “una tragedia umanitaria paragonabile all’Olocausto”.