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Thomas Blood, l'uomo che vestito da prete tentò di rubare la Corona d'Inghilterra ma fu preso perché era ubriaco

Era il 9 maggio 1671. Il re non solo lo perdonò, ma gli donò anche delle terre

Thomas Blood, l'uomo che vestito da prete tentò di rubare la Corona d'Inghilterra ma fu preso perché era ubriaco
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Thomas Blood, noto anche come "Capitano Blood", è una delle figure più intriganti e controverse della storia britannica. Nato nel 1618 in Irlanda, Blood visse una vita caratterizzata da avventure, tradimenti e audaci imprese. Ma è il suo tentativo di furto dei gioielli della Corona d'Inghilterra nel 1671 che lo rese una leggenda.

Thomas Blood e il tentato furto della Corona d'Inghilterra

Blood iniziò la sua carriera come soldato durante la Guerra Civile Inglese, combattendo inizialmente dalla parte dei realisti, per poi cambiare schieramento a favore dei parlamentaristi. Dopo la restaurazione della monarchia con Carlo II, Blood, come molti altri ex sostenitori repubblicani, si ritrovò in disgrazia e dovette cercare modi alternativi per sopravvivere. Questo lo portò a una serie di attività criminali e cospirazioni.

Il piano per rubare i gioielli della Corona

Il 9 maggio 1671, Thomas Blood mise in atto uno dei più audaci tentativi di furto nella storia britannica. Sotto le mentite spoglie di un prete anglicano, Blood e i suoi complici riuscirono a ottenere l'accesso alla Torre di Londra, dove erano custoditi i gioielli della Corona. Fingendo interesse per la visita, Blood e i suoi uomini sopraffecero il custode, Talbot Edwards, e cercarono di fuggire con la corona, lo scettro e il globo.

Tuttavia, il piano fallì quando Edwards riuscì a dare l'allarme. Blood e i suoi complici furono catturati, in parte perché Blood stesso era in stato di ebbrezza, il che rallentò la loro fuga e permise alle guardie di bloccarli. Ma invece di essere giustiziato, Blood fu portato al cospetto di re Carlo II.

Il perdono del re, un enigma storico

In una svolta sorprendente, il re non solo lo perdonò, ma gli concesse anche terre in Irlanda, rendendolo una sorta di leggenda vivente.

Il motivo del perdono reale rimane un mistero. Alcuni storici ipotizzano che Blood avesse informazioni compromettenti sul re o sui suoi consiglieri, mentre altri suggeriscono che Carlo II fosse semplicemente divertito dall'audacia dell'uomo. Qualunque sia la verità, Thomas Blood divenne un simbolo dell'audacia e dell'intrigo dell'epoca.

L'eredità di Thomas Blood

Thomas Blood morì nel 1680, ma la sua storia continuò a essere raccontata come esempio di inganno e coraggio. Il suo tentativo di furto dei gioielli della Corona d'Inghilterra rimane uno degli episodi più famosi e audaci della storia britannica, risultando un esempio perfetto di come l'ambizione, la disperazione e il coraggio possano intrecciarsi, trasformando un uomo comune in una leggenda. Oggi, il suo nome è sinonimo di avventura e intrigo, ricordato come colui che osò sfidare la monarchia britannica nel modo più spettacolare possibile.