Persone con facce mostruose nel post del Comune di Milano creato con l'IA: si scatena l'ironia social
L'intento era quello di pubblicizzare un concorso pubblico indetto dal CONI. Il risultato? Una valanga di prese in giro sul web

Doveva essere un post istituzionale per promuovere un’opportunità lavorativa. E invece si è trasformato in un piccolo caso mediatico (e un grande meme sui social).
Protagonista: un’immagine generata con l’intelligenza artificiale, pubblicata il 25 maggio sulla pagina Facebook “Comune di Milano – Politiche per il lavoro”, per pubblicizzare un concorso pubblico indetto dal CONI. Obiettivo? Assumere 12 persone a tempo indeterminato. Risultato? Una valanga di sfottò, battute sarcastiche e, infine, la rimozione del post incriminato.
Scatenata l'ironia social
L’immagine accompagnava un annuncio tutto sommato innocuo:
“Il Coni apre le porte a 12 nuovi talenti: diplomati e laureati pronti a mettersi in gioco per costruire il futuro dello sport italiano”.
Il problema? I protagonisti dell’immagine – giovani sorridenti che sventolano i loro diplomi – somigliano più a personaggi usciti da una puntata di The Walking Dead o American Horror Story che a candidati ideali per un impiego pubblico.

I volti, chiaramente generati con un programma di AI, risultano sgranati, sformati, e in certi casi semplicemente mostruosi. Più che una promozione al lavoro, sembrava il trailer di un film apocalittico.
Gli utenti sui social non hanno perso tempo:
"È un concorso per un posto fisso tra i Gremlin?", "Me li ricordavo più belli i milanesi", "Si vede che tra le 12 posizioni c'è anche quella di grafico", sono solo alcune delle battute circolate tra X e Facebook.
Lezione imparata? Dal dietrofront sembrerebbe di sì...
Il Comune? Nessuna spiegazione ufficiale. Il post è sparito silenziosamente e al suo posto, qualche ora dopo, è comparsa una nuova riflessione sulla pagina:
“Lavoro e Intelligenza Artificiale: 10 milioni di italiani devono reinventarsi”. Un messaggio forse più lucido, che riconosce i limiti della tecnologia: “L’AI eccelle nell’elaborazione di grandi moli di dati, ma non può sostituire l’intuizione e la sensibilità umana”.
Un’ammissione di colpa implicita? Forse. Intanto, in attesa che il Comune ritocchi la sua strategia social (magari con l’aiuto di veri esseri umani), l’unica cosa che davvero si è viralizzata è l’immagine “mostruosa” di un’intelligenza artificiale... un po’ troppo creativa.