Roma (RM)

L’omicidio di Ilaria Sula, è iniziato il processo. I genitori: “Dolore incurabile”

I parenti per la prima volta di fronte all'uomo che l'ha uccisa

L’omicidio di Ilaria Sula, è iniziato il processo. I genitori: “Dolore incurabile”

“E’ un dolore che non guarisce mai, noi vogliamo solo giustizia”. Parole pronunciate con le lacrime agli occhi dai genitori di Ilaria Sula, la ragazza uccisa nel marzo scorso dall’ex Mark Antony Samson, mentre lasciavano la cittadella giudiziaria di Roma al termine della prima udienza del processo che vede il ragazzo, reo confesso, accusato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione.

Il padre e la madre della giovane indossavano una maglietta con la foto della ragazza con la scritta ‘Giustizia per Ilaria’. In aula l’imputato è stato sempre a capo chino e non ha rivolto mai lo sguardo in direzione dei familiari della 22enne. “Di lui non ci interessa nulla”, hanno commentato i genitori della vittima che viveva a Terni e si era trasferita nella Capitale per fare l’università. Proprio la Sapienza ha presentato ai giudici della terza corte d’assise una istanza per costituirsi parte civile nel procedimento. “Siamo in presenza di due studenti de La Sapienza – ha detto l’avvocato Roberto Borgogno, legale dell’Ateneo -. Ilaria aveva dimostrato grande impegno ed interesse nello studio, mentre l’imputato no. Proprio la scoperta che Samson fingeva di avere conseguito gli esami è stato uno dei motivi che ha portato all’assurda uccisione di Ilaria”. Il giudice scioglierà la riserva nella prossima udienza fissata per il 9 dicembre.

Dal canto suo il legale dei genitori della vittima, Giuseppe Sforza, ha affermato che per i familiari oggi è stato “un passaggio difficilissimo, trovarsi ad un metro da una persona che ha ucciso la loro figlia. Non dimentichiamo che al centro di tutto c’è una vicenda di una ragazza che non c’è più”.  L’impianto accusatorio raccolto nel corso delle indagini ha consentito agli inquirenti di ottenere il giudizio immediato per quanto avvenuto nell’appartamento dove Samson viveva con i genitori in via Homs.

Dall’analisi del cellulare dell’indagato sono infatti emersi una serie di elementi che fanno supporre che l’aggressione a colpi di coltello fosse frutto di un’azione premeditata. “O torna con me o la uccido”, scriveva ad un amico Samson: un chiaro progetto di femminicidio. La versione fornita dal ragazzo, nel corso della sua confessione fiume dopo il fermo, non ha convinto chi indaga. Il giovane ha spiegato di avere aggredito la sua ex la mattina del 26 marzo, dopo che la ragazza era rimasta a dormire da lui. “Siamo rimasti a parlare, si era fatto tardi – ha sostanzialmente detto il giovane agli inquirenti – e Ilaria ha deciso di rimanere a dormire da me perché non c’erano più bus che la riportassero a casa”. Il ragazzo ha sostenuto di avere portato la colazione in camera a Ilaria la mattina successiva e di averla colpita dopo aver letto sul cellulare della ragazza alcuni messaggi di un altro giovane. Dopo il brutale delitto, Samson ha ripulito la scena del crimine, aiutato dalla madre Nors Man Lapaz. Quest’ultima è accusata di concorso nell’occultamento di cadavere e ha chiesto di patteggiare una pena a due anni. Per lei la decisione del giudice arriverà il 28 novembre.