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Israele ora ci riprova con la Cisgiordania: voto alla Knesset sull’annessione

Reazioni contrarie da mezzo mondo. Rubio: "Mette in difficoltà il piano Trump per la pace"

Israele ora ci riprova con la Cisgiordania: voto alla Knesset sull’annessione

La Knesset ha approvato in lettura preliminare un disegno di legge che punta ad estendere la sovranità israeliana alla Cisgiordania occupata. La proposta, avanzata dal parlamentare di estrema destra Avi Maoz del partito Noam, ha ottenuto il sostegno di 32 deputati contro 9 nel caso del primo testo, riguardante l’annessione dell’insediamento di Maale Adumim, e di 25 favorevoli contro 24 contrari per la seconda proposta, che riguarda l’intera Cisgiordania.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe chiesto ai membri del suo partito, il Likud, di astenersi dal voto. Per diventare legge, il provvedimento dovrà essere approvato in altre tre letture parlamentari.

Reazioni internazionali

L’iniziativa legislativa ha suscitato reazioni di condanna a livello internazionale.

La Turchia ha definito la decisione del parlamento israeliano “nulla e priva di valore”, affermando che “il passo verso l’annessione della Cisgiordania occupata viola il diritto internazionale”. In una nota, il ministero degli Esteri turco ha denunciato un atto “provocatorio” che “minaccia il fragile equilibrio della regione” e ribadito il sostegno alla soluzione dei due Stati sui confini del 1967.

Anche l’Arabia Saudita ha espresso ferma condanna per le due proposte di legge, definendole una “legittimazione della sovranità israeliana su insediamenti coloniali illegali”. Riad ha riaffermato il proprio sostegno al diritto del popolo palestinese di costituire uno Stato indipendente con Gerusalemme Est capitale, in linea con le risoluzioni internazionali.

Farhan Haq

Dal canto suo, il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha ribadito che l’ONU sostiene la soluzione dei due Stati e “si oppone a ogni iniziativa volta a modificare unilateralmente lo status quo”.

“La Cisgiordania fa parte del territorio palestinese occupato”, ha aggiunto Haq, sottolineando che “solo Israele e Palestina possono negoziarne lo status”.

Le posizioni di Washington

La votazione è avvenuta in concomitanza con la visita in Israele del vicepresidente statunitense JD Vance, accompagnato da Steven Witkoff e Jared Kushner. In una conferenza stampa con Netanyahu a Gerusalemme, Vance ha dichiarato che “non ci saranno truppe americane a Gaza” e che l’obiettivo comune resta “disarmare Hamas, ricostruire Gaza e migliorare la vita della popolazione”.

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha tuttavia messo in guardia Israele dall’annessione della Cisgiordania:

“Le misure adottate dal parlamento e la violenza dei coloni minacciano l’accordo di pace a Gaza”.

Anche il  presidente Donald Trump, mediatore del cessate il fuoco a Gaza, aveva già chiarito:

Non permetterò a Israele di annettere la Cisgiordania. Non succederà”.

Smotrich: “La Knesset ha parlato”

Smotrich: "Cancelleremo lo Stato di Palestina"
Bezalel Smotrich

Dopo il voto, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, figura di spicco della destra religiosa, ha esortato Netanyahu ad agire:

“La Knesset ha parlato. Il popolo ha parlato. È tempo di imporre la piena sovranità su tutta la Giudea e la Samaria, l’eredità dei nostri antenati”.

La situazione sul terreno

In Cisgiordania vivono circa tre milioni di palestinesi e oltre 500.000 israeliani in insediamenti considerati illegali secondo il diritto internazionale. Dall’inizio della guerra a Gaza, nell’ottobre 2023, la violenza tra coloni e palestinesi è notevolmente aumentata.

Un funzionario israeliano ha inoltre confermato che l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, “non metterà più piede a Gaza”, nonostante una recente sentenza della Corte internazionale di giustizia che invita Israele a collaborare con l’organizzazione.