Palma campania (NA)

Il sindaco che dichiara guerra alle "molestie olfattive" con l'ordinanza anti-puzze

Succede in provincia di Napoli, ma l’ordinanza ha scatenato una valanga di polemiche, specialmente per l’accusa di prendere di mira la comunità bengalese locale

Il sindaco che dichiara guerra alle "molestie olfattive" con l'ordinanza anti-puzze
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A Palma Campania, nel cuore della provincia di Napoli, l’aria si fa seria. Il sindaco Nello Donnarumma ha deciso di mettere fine alle “molestie olfattive” con l’ordinanza n. 105, firmata il 6 maggio 2025. In pratica: stop a fumi, vapori e fragranze troppo invadenti. Che provengano da cucine, negozi, laboratori o abitazioni private, poco importa: se il tuo soffritto stordisce il vicinato, potresti beccarti una multa fino a 500 euro.

Palma Campania dichiara guerra alle "molestie olfattive"

Il sindaco ha spiegato tutto con un post su Facebook, dichiarando che il provvedimento è arrivato dopo una valanga di lamentele dai cittadini.

“Una città che non protegge l’aria che respira – ha scritto – è una città che smette di difendere la dignità dei suoi abitanti.” Un messaggio chiaro, con un retrogusto ambientalista e civico. Ma non tutti hanno gradito.

L’ordinanza ha scatenato una valanga di polemiche, specialmente per l’accusa – più o meno velata – di prendere di mira la comunità bengalese locale, numerosa e molto attiva nel settore della ristorazione. In città vivono circa 2mila bengalesi, e negli ultimi anni le loro cucine speziate hanno diviso l’opinione pubblica: per alcuni, un viaggio nei profumi d’Oriente; per altri, un assalto al sistema respiratorio.

A smorzare i toni è intervenuto l’assessore all’immigrazione, Giuseppe Ferrante, che ha annunciato la possibilità di dotare la polizia municipale di misuratori “olfattometrici” (sì, esistono davvero). Ma ha anche ricordato che, in casi evidenti, gli agenti possono agire senza strumenti, come stabilito da diverse sentenze della Cassazione.

Polemiche social

Sui social, intanto, è esplosa la curiosità: chi decide cos’è molesto e cosa no?, si potrà ancora friggere il baccalà la domenica? e soprattutto: chi sarà l'eroico “nasometro” di quartiere?

La legge italiana, al momento, non fissa una soglia esatta per dire “questo odore è troppo”, ma consente comunque di intervenire se i miasmi persistono e turbano la pace pubblica. In altre parole: cucina pure con amore, ma se il tuo curry invade il condominio, preparati a spiegarti davanti alla legge. La battaglia per un’aria più respirabile è appena cominciata. Palma Campania riuscirà a trovare l’equilibrio tra libertà di cucina e diritto al respiro? Ai nasi l’ardua sentenza.

Poi c'è chi se la va a cercare odorando l'alito dei cani... ma questa è un'altra storia.