LORETO – “Riaffermare in maniera incontrovertibile il valore della vita e il bene assoluto che deriva dalla donazione d’organo a scopo di trapianto, offrendo un quadro chiaro sia ai professionisti sia ai cittadini su ciò che significa donare, su come viene garantita la sicurezza del processo e sul valore umano e spirituale che questo gesto racchiude”. E’ l’obiettivo del ‘Documento di Loreto’ firmato nel pomeriggio al Palazzo Apostolico della città mariana dal dottor Andrea Vecchi, presidente Ato (Associazione trapiantati organi) delle Marche e monsignor Fabio Dal Cin, Delegato Pontificio.
Il documento è “frutto della giornata di riflessione e di approfondimento bioetico sul tema della donazione a cuore fermo (Ddc) e sui percorsi di desistenza terapeutica, oggi sempre più centrali nella pratica trapiantologica nazionale, del 30 novembre scorso nell’ambito del Giubileo della speranza”.
Il documento, fa sapere la Delegazione pontificia, è “già validato da Renzo Pegoraro, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dal dottor Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti e dal dottor Massimo Cardillo direttore del Nord Italian Transplant Program