Capriano del Colle (BS)

Dalla rovina allo splendore: restaurata la chiesa dei Caduti a Capriano

Un investimento di 82mila euro, in parte erogati da un contributo della Fondazione Comunità Bresciana. Chiunque voglia contribuire per la restante parte può farlo in parrocchia

Dalla rovina allo splendore: restaurata la chiesa dei Caduti a Capriano

Restaurata la chiesa dei caduti un investimento di 82mila euro in parte erogati da un contributo della Fondazione Comunità Bresciana

Dalla rovina allo splendore: restaurata la chiesa dei Caduti a Capriano

Dalla rovina allo risplendere degli antichi fasti: la chiesa dei Caduti di Capriano del Colle è stata restaurata ed ora può essere estimata in tutta la sua bellezza. Un piccolo luogo di culto in centro storico, intitolato all’Immacolata e a San Giovanni Battista, come intuibile dalla facciata principale in cui si legge “Capriano del Colle ai Suoi Caduti: Virgini Immacolatae et Ioanni Baptistae Dicatum”

 

La storia

La sua storia è ben più antica, l’edificazione infatti si deve a una donazione datata 12 luglio 1404 di un ricco mercante caprianese, Pecino detto Lucanino Guizzocchi. Non avendo eredi maschi cui importasse  trasmettere integro il patrimonio di famiglia, pensò di fare un’opera religiosamente bella, che assicurasse la celebrazione di una messa quotidiana da un apposito sacerdote a vantaggio dell’anima sua e di tutti gli ascendenti e discendenti. Le tre figlie ed eredi avrebbero così dovuto far edificare al centro di Capriano un oratorio dedicato a San Giovanni Battista e assegnare a un celebrante il beneficio di sette “piò” di terra. 

Era probabilmente nelle intenzioni dei pii fondatori che la comoda e centrica chiesetta offrisse anche la possibilità alla popolazione, specie agli anziani e ai lontani, di partecipare alla messa senza percorrere l’erta salita che portava a San Michele (attuale parrocchiale) e che fungesse da battistero evitando per sempre il guado del Mella per portare i bambini alla chiesa di Azzano, come per tanto tempo avevano fatto i fedeli della parrocchia caprianese, essendo questi affidati all’arciprete di Azzano. 

Chiamata Chiesa dei Caduti

A Capriano la conoscono come la “Chiesa dei Caduti” in quanto nello stretto sagrato antistante è collocato un monumento commemorativo “Al soldato disperso di tutte le guerre” e sulla facciata principale sono apposte due lapidi con i nominativi dei caduti della guerra del 1915-18, vegliati da alcune coppie di angeli realizzati ad affresco. Tutta la decorazione della facciata principale, che versava in pessimo stato conservativo, era stata realizzata tra la fine e l’inizio degli anni Venti del secolo scorso da Giuseppe Trainini, che aveva lavorato in questo cantiere con il nipote Vittorio.

Le condizioni disperate

Tali affreschi erano in pessimo stato conservativo, il manto di copertura vetusto, fatto in coppi, del tetto portava ad infiltrazioni d’acqua all’interno, La ricostruzione negli anni Venti del Novecento aveva abbinato la decorazione della facciata principale con motivi figurativi, come gli angeli posti ai lati dell’ingresso che sorreggono le lapidi con l’elenco dei caduti, rendendo pertanto inscindibile la funzione liturgico-pastorale dell’edificio sacro con la testimonianza storica del monumento.

Tutto questo patrimonio, non solo strutturale, ma affettivo e di fede da parte della comunità, non poteva andare perso e così il restauro ha lavorato su più livelli. Dal ristabilimento dell’adesione tra supporto murario ed intonaco di supporto del dipinto mediante iniezioni di adesivi riempitivi, su graffiti, affreschi, tempere ed olio su muro, alla stuccatura di fessurazioni, fratture e cadute degli strati d’intonaco. Sino alla velatura ad acquarello della pellicola pittorica, con il fine di restituire l’unità di lettura cromatica dell’opera. La copertura è stata rinnovata con la posa di assito e nuova guaina impermeabile e di coppi di recupero nella parte superiore mista a coppi nuovi.

L’investimento

Il tutto ha comportato un investimento di 82mila euro, di cui 19mila sono stati erogati tramite un contributo della Fondazione Comunità Bresciana sul bando “Tutela del patrimonio artistico e ambientale 2025”. Il resto che manca per far fronte all’importo totale dei lavori eseguiti pari, la parrocchia confida possa essere sostenuto dalla generosità dei fedeli caprianesi e degli attori che rendono importante sotto più aspetti il territorio.

Un’azione importante che sottolinea il vero significato di un ricordo ai Caduti delle grandi guerre. Ciascun paese ne possiede uno. Alla fine della prima guerra mondiale, la necessità di commemorare i propri ragazzi caduti in battaglia era un’esigenza che non ha risparmiato nessuno perché ogni famiglia ha pianto le proprie assenze: 650mila soldati morti, molti dei quali rimasti per sempre senza nome. Sulle due lapidi apposte sulla facciata principale della chiesa sono scritti i nominativi di trentadue Caduti della Prima Guerra Mondiale, su 2062 abitanti di Capriano. A questi si devono aggiungere altri diciannove Caduti del Cecondo Conflitto Mondiale.

Il significato del luogo di culto

A un secolo da quell’evento, molti ignorano l’origine, il significato simbolico e perfino il valore storico di questi monumenti, che sono diventati angoli vuoti di memoria. L’intervento di restauro degli affreschi, oltre che restituire alla collettività un’opera giovanile del Trainini, permette di risvegliare alla memoria collettiva la storia che ha portato all’Unità Nazionale, in un momento storico ancora caratterizzato da guerre vicinissime ai nostri confini, come il conflitto russo-ucraino iniziato nel febbraio 2022 e tuttora in atto.

La parrocchia locale invita ad entrare nella chiesetta per dire una preghiera e, perché no, accendere un lumino. Ora ancor più assolverà a questa funzione, contribuendo a mantenere la religiosità dei caprianesi che si esprime anche in gesti semplici e popolari, sostenuti però da una fede profonda.

Una parola di ringraziamento va alle persone che aprono e chiudono la Chiesa dei Caduti, permettendo a essa di assolvere a questa importante funzione.