A un anno esatto dalla vittoria di Donald Trump alle Presidenziali, negli Stati Uniti arriva una scossa politica. L’Election Day del 4 novembre consegna ai democratici un risultato dal sapore storico. Zohran Mamdani, 34 anni, socialista e musulmano, è il nuovo sindaco di New York.
“So che stai seguendo. Ho quattro parole: turn up the volume (alza il volume)”, ha dichiarato rivolgendosi a Trump durante il discorso della vittoria.
Il filmato con le sue prime parole:
BREAKING: In the most stunning moment of NYC Mayor-elect Zohran Mamdani’s acceptance speech, he directly calls out Trump, saying “Donald Trump, since I know you’re watching, I have four words for you: Turn the volume up.”
— Really American 🇺🇸 (@ReallyAmerican1) November 5, 2025
Il nuovo sindaco di New York è socialista e musulmano
Alle 21 in punto, pochi minuti dopo la chiusura dei seggi, è già arrivato l’annuncio. Nato a Kampala nel 1991 da padre ugandese e madre indiana, Zohran Kwame Mamdani è il 111esimo sindaco della città più grande d’America.
Con oltre il 50% dei voti, batte nettamente l’ex governatore Andrew Cuomo (simbolo della vecchia guardia democratica, fermato al 41,6%) e distanzia il repubblicano Curtis Sliwa, inchiodato al 7%. È una vittoria che travolge ogni previsione.
Mandami alle urne:
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New York ha scelto il primo sindaco socialista della sua storia. Il primo sindaco musulmano. E il più giovane degli ultimi cento anni.
Chi è Zohran Kwame Mamdami
Sul palco del Brooklyn Paramount Theatre, davanti a una folla in delirio, Mamdani parla di una nuova era e lancia un messaggio diretto a Trump:
“So che stai seguendo. Ho quattro parole: turn up the volume (alza il volume)”.
Poi attacca l’establishment, non risparmiando nemmeno i vertici del suo stesso partito che accusa di essersi lasciato frenare dalle convenzioni.
“Ci siamo inchinati all’altare della cautela e abbiamo pagato un prezzo altissimo – ha dichiarato – Troppi lavoratori non riescono a riconoscersi nel nostro partito e troppi tra noi si sono rivolti a destra per capire perché sono stati lasciati indietro”.
Il suo è un messaggio di rottura profonda costruito su un’idea chiara: restituire potere a lavoratori e comunità.
Affluenza record, oltre 2 milioni di votanti
Mai, da oltre mezzo secolo, New York aveva visto un’affluenza simile: più di due milioni di votanti. Mai un candidato aveva mobilitato 104 mila volontari capaci di bussare a tre milioni di porte.
L’onda Mamdani attraversa Manhattan, Bronx e Queens fino alla Brooklyn gentrificata. Non regge la coalizione anti-Mamdani che unisce repubblicani trumpiani, democratici moderati e pezzi importanti della finanza cittadina.
E mentre Associated Press certifica la vittoria, la città esplode con balli e cori nel cuore di Astoria (il quartiere di Mamdani), bottiglie stappate a Washington Square e feste fino a notte fonda nelle bodegas di Mott Haven, nel Bronx.
“New York rimarrà una città di immigrati”, ribadisce il nuovo sindaco nelle sue prime parole televisive.
La formazione e le lotte per la gente
Cresciuto in una famiglia intellettuale e cosmopolita – il padre è uno dei massimi studiosi africani di colonialismo, la madre la regista Mira Nair – Mamdani arriva a New York a 7 anni.
Dopo gli studi in African Studies al Bowdoin College lavora nell’assistenza abitativa dove si forma la sua identità politica. È nel Queens che diventa organizzatore di quartiere: lotte per gli inquilini, trasporti pubblici, giustizia sociale.
Nel 2020 entra all’Assemblea di Stato, rappresentando Astoria e Long Island City, guadagnandosi la reputazione di giovane leader socialista e anti-establishment. Ora conquista la città che è simbolo del capitalismo globale.
Vittoria per i dem in Virginia a New Jersey
Ma la spinta democratica non si ferma a New York. In Virginia, l’ex agente CIA Abigail Spanberger, 46 anni, moderata e popolare, strappa lo stato ai repubblicani.

Batte Winsome Earle-Sears, non sostenuta da Trump, e diventa la prima governatrice donna nella storia di quello Stato. La sua vice, la senatrice Ghazala Hashmi, è la prima musulmana e sudasiatica a ricoprire un incarico statale di primo piano.
In New Jersey, arriva un altro primato. La democratica Mikie Sherrill, 53 anni, ex ufficiale di Marina ed ex procuratrice federale, è la prima donna governatrice del Garden State. Ha sconfitto l’imprenditore italo-americano Jack Ciattarelli, già candidato nel 2021.

Boccone amaro per Donald Trump
“Possiamo vincere quando ci uniamo intorno a leader forti e lungimiranti”, scrive l’ex presidente Barack Obama in un post notturno su X, congratulandosi con tutti i candidati democratici.
Il post con le congratulazioni di Obama:
Congratulations to all the Democratic candidates who won tonight. It’s a reminder that when we come together around strong, forward-looking leaders who care about the issues that matter, we can win. We’ve still got plenty of work to do, but the future looks a little bit brighter.
— Barack Obama (@BarackObama) November 5, 2025
Per Donald Trump, a un anno dalla sua ascesa, si tratta invece di un primo test amaro in vista delle midterm: una tripla sconfitta in tre stati cruciali con New York – sua città natale – che celebra il sindaco più distante politicamente dalle sue idee.